Oggi sono piuttosto divertito perché mi hanno mandato un sondaggio interno commissionato dal Partito Democratico. Allora, facciamo una premessa: dovete sapere che i sondaggi non sono più pubblicabili come previsto dalla legge, ma i partiti possono commissionarli per capire come stanno andando le loro campagne elettorali.
Bene. Ho visto questo sondaggio del Pd, che non posso rendere pubblico altrimenti mi chiudono il sito, ma posso dirvi che è pazzesco. I sondaggi del Pd danno in sintesi il senso di una enorme rimonta così come danno il senso di debacle di alcuni partiti di centrodestra, di cui ovviamente non vi posso parlare.
Un sondaggio che rispetto agli altri è immaginifico, anche se non so se sia più vero o meno degli altri. Il Pd ovviamente si fida. Ed è avvalorato dall’idea che sta circolando all’interno del partito di far andare in giro il principio secondo cui la rimonta sarebbe possibile.
Non è un caso se oggi Repubblica ha intervistato Dario Franceschini e gli ha fatto dire che “sta cambiando il vento”. “I sondaggi fatti ad agosto non valgono molto – ha detto il ministro della Cultura – All’inizio è salita un’ondata di nuovismo, la stessa che portò Salvini al 34% nel 2019 o i cinque stelle nel 2018 al 33%. Questo ‘vento di agosto’ si è provvisoriamente collocato sulla falsa novità di Meloni. Ma, ora che la gente rientra al lavoro, tocca con mano la drammaticità dei problemi. Io avverto che sta cambiando il vento: ieri mattina ero in Friuli, nel pomeriggio a Napoli e ho visto una straordinaria mobilitazione. Ci sono tutte le condizioni per fare una rimonta”. Lo stesso ha spiegato il segretario dem, Enrico Letta, collegato via zoom con i candidati: “Tutti i segnali dicono che la rimonta nei collegi contenbili diventa sempre più interessante e possibile. Rutto questo dipende dal lavoro sul territorio, un lavoro nel quale siamo imbattibili”. Sarà davvero così?
dalla Zuppa di Porro del 14 settembre 2022
