Commenti all'articolo Houellebecq e le sue provocazioni non funzionano più
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Asmodeo
30 Settembre 2022, 12:14 12:14
Quando la voglia di boriosità in una critica letteraria supera l’onestà intellettuale, escono fuori strane affermazioni e ancora peggio improbabili accostamenti. Houellebecq non c’entra assolutamente nulla col pulp né tantomeno, come leggo nei commenti, con Bukowski o Fante. Abituati a letterature “stupefacenti”, molti Italiani sono incapaci di adeguarsi alla letteratura del nichilismo, dell’immobile, di ciò che non cambia. Proprio quello che invece ci si aspetta dalla letteratura espressa su una società che non cambia! Un po’ il caso Cioran della letteratura. Uno sconsiglio: usi meno “gusto” e più analisi critica nel giudicare uno scrittore
Orlo
14 Gennaio 2019, 13:58 13:58
Ottimo pezzo caro Serino.
Rischio di farti un mio punto di riferimento.
Houellebecq è un giornalista come tanti,che ha scoperto come mettere un velo moralistico a degli istant-book alquanto rozzamente pulp.
Anche il tanto osannato “le particelle elementari”,che ho letto per curiosità,mi ha lasciato un disgusto per la falsità interiore dello scrittore il quale dal suo scritto trapelava come un tanfo.
Di una tristezza che annichiliva per il suo falso nichilismo-cinismo d’accatto.
Scritto bene,per la verità,ma senza un’anima che da un romanzo “autobiografico” di John Fante sguizza fuori ad ogni frase.
Leggersi “Aspetta primavera, Bandini”,è una delizia che nn ci si deve far mancare dove si sente quell’amarezza che rende uno scrittore verace capace di raccontare “il Mondo” che ognuno detiene al propio interno. Chiuso in un baule dove i finti scrittori come Houellebecq regalano chiavi abbellite,ma false.
Dove i Fante o i Bukowski,come il sacro graal nel film “Indiana Jones e l’ultima crociata” è il calice sbeccato e malamente forgiato,passano la chiave abbruttita e ruggine che apre il lucchetto.
Tiziano
13 Gennaio 2019, 14:47 14:47
“nichilismo pret-a-porter, esistenzialismo da riporto, maledettismo più da randagio che da poeta degli inferi.” Caspita, allora è il libro per me!!
Quelli per lei sono i libri scritti da De Carlo, Tamaro o meglio ancora Veltroni?
Chris
12 Gennaio 2019, 22:37 22:37
Sì va bene, ma almeno “se stesso” scrivilo senza accento sulla e
Vincenzo Strazzera
12 Gennaio 2019, 16:45 16:45
L’impressione è che cerchi di imitare i protagonisti dei fumetti di Reiser (fra tutti Gros Deguelasse, il porcone nella versione italiana), senza raggiungere la (paradossale e grottesca) simpatia dei modelli.
Simone
12 Gennaio 2019, 12:17 12:17
Lei evidentemente dell’autore non ha capito nulla.
Quando la voglia di boriosità in una critica letteraria supera l’onestà intellettuale, escono fuori strane affermazioni e ancora peggio improbabili accostamenti. Houellebecq non c’entra assolutamente nulla col pulp né tantomeno, come leggo nei commenti, con Bukowski o Fante. Abituati a letterature “stupefacenti”, molti Italiani sono incapaci di adeguarsi alla letteratura del nichilismo, dell’immobile, di ciò che non cambia. Proprio quello che invece ci si aspetta dalla letteratura espressa su una società che non cambia! Un po’ il caso Cioran della letteratura. Uno sconsiglio: usi meno “gusto” e più analisi critica nel giudicare uno scrittore
Ottimo pezzo caro Serino.
Rischio di farti un mio punto di riferimento.
Houellebecq è un giornalista come tanti,che ha scoperto come mettere un velo moralistico a degli istant-book alquanto rozzamente pulp.
Anche il tanto osannato “le particelle elementari”,che ho letto per curiosità,mi ha lasciato un disgusto per la falsità interiore dello scrittore il quale dal suo scritto trapelava come un tanfo.
Di una tristezza che annichiliva per il suo falso nichilismo-cinismo d’accatto.
Scritto bene,per la verità,ma senza un’anima che da un romanzo “autobiografico” di John Fante sguizza fuori ad ogni frase.
Leggersi “Aspetta primavera, Bandini”,è una delizia che nn ci si deve far mancare dove si sente quell’amarezza che rende uno scrittore verace capace di raccontare “il Mondo” che ognuno detiene al propio interno. Chiuso in un baule dove i finti scrittori come Houellebecq regalano chiavi abbellite,ma false.
Dove i Fante o i Bukowski,come il sacro graal nel film “Indiana Jones e l’ultima crociata” è il calice sbeccato e malamente forgiato,passano la chiave abbruttita e ruggine che apre il lucchetto.
“nichilismo pret-a-porter, esistenzialismo da riporto, maledettismo più da randagio che da poeta degli inferi.” Caspita, allora è il libro per me!!
Quelli per lei sono i libri scritti da De Carlo, Tamaro o meglio ancora Veltroni?
Sì va bene, ma almeno “se stesso” scrivilo senza accento sulla e
L’impressione è che cerchi di imitare i protagonisti dei fumetti di Reiser (fra tutti Gros Deguelasse, il porcone nella versione italiana), senza raggiungere la (paradossale e grottesca) simpatia dei modelli.
Lei evidentemente dell’autore non ha capito nulla.