Riprendo da dove mi ero interrotto nel mio precedente intervento: “Da Liberale e Renziano mi piace dirlo: questo Governo ha assolto le finalità per le quali era giustamente nato, ma ormai non non c’è più nulla che possa fare con credibilità ed autorevolezza. Elezioni subito”. Credevo bastasse, mi sbagliavo, perciò elencherò le principali obiezioni che mi sono state fatte provando a rispondere.
1. “Non si fa cadere un Governo senza disporre di una soluzione pronta per sostituirlo”. In Italia non esiste la sfiducia costruttiva, in tanti hanno provato ad introdurla sempre fallendo. I Governi devono cadere quando cessano di rappresentare una maggioranza reale e politicamente riconoscibile.
2. “Non è il momento di far cadere un Governo, qualunque esso sia, considerata la situazione difficile alla quale andremo incontro nei prossimi mesi”. Non è mai il momento di far cadere un Governo se si considera la situazione della nostra Nazione. In realtà la sola cosa da fare è analizzare se il Governo abbia ancora una legittimità politica rappresentando una reale maggioranza e valutare se le decisioni che prende siano allineate agli accordi che lo hanno fatto nascere.
3. “In un momento di grande difficoltà il Governo si è comportato bene”. Durante la pandemia questo Governo ha anticipato decisioni drastiche e draconiane ed ha tardato a ripristinare diritti e libertà. Lo ha fatto legittimamente, ancorché l’uso indiscriminato dei Dpcm possa far sospettare il contrario, ma gli esiti di queste decisioni sono ancora tutti in divenire e se la situazione epidemiologica sembra rassicurante, quella economico-finanziaria è terrificante.
4. “Se cade questo Governo ci ritroviamo un Governo Salvini Meloni.” Basare le proprie scelte politiche e le proprie alleanze solo contro qualcuno o qualcosa, crea le condizioni per realizzare proprio quello che si vuole evitare. E comunque non si può temere l’esito elettorale, andare al voto è la cura, non la malattia.
5. “Si deve arrivare all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica con un quadro politico controllabile, senza salti nel vuoto.” La tentazione di “controllare” l’elezione del prossimo Presidente è irrealistica, non esiste alcuna strategia e non si prospetta nessuna maggioranza capace di eleggere il prossimo PdR. La mia sensazione è che per assecondare la remota aspirazione presidenziale di alcuni uomini del Pd, rischiamo di vedere realizzata la dichiarazione di Matteo Salvini sulla prima pagina di Repubblica di domenica, “Noi e i 5S decidiamo chi verrà dopo Mattarella”.
6. “Forza Italia, Italia Viva ed Azione sono troppo basse nei sondaggi, votare oggi significa dare spazio solo a populismo e sovranismo”. Parlare di questo quando oggi in Parlamento i 5S sono il partito di maggioranza relativa mi sembra assurdo. Italia Viva ed Azione non hanno mai partecipato ad eventi elettorali con propri candidati, mettiamoli alla prova della serietà e della competenza. Forza Italia dopo essere stata cannibalizzata dai suoi partner di coalizione sembra morente, ma Silvio Berlusconi è stato dato per morto troppe volte per non credere che possa resuscitare ancora.
Disgraziatamente questa legislatura è stata vittima dell’irresponsabile incoscienza del corpo elettorale e dell’assurda demonizzazione ai danni del precedente Governo aizzata da tutte le forze politiche, comprese ampie frange dello stesso Pd. Tutto questo, oltre al desiderio di emarginare Renzi a sx e Berlusconi a dx, ha polarizzato ogni scelta ed impedito ogni ipotesi di mediazione, favorendo da una parte l’incompetenza ed il qualunquismo a 5S, dall’altra il banale e scadente sovranismo anti europeo della Lega. Vittime di questa narrazione abbiamo eletto, tutti noi insieme, un Parlamento ingovernabile.
Forse qualcuno ricorda il lavoro, richiesto dai 5S e svolto dal Prof. Della Cananea, che aveva indicato nell’alleanza 5S Pd la maggiore convergenza programmatica. Quel lavoro fu gettato nel cestino da Di Maio e nacque il Governo 5S Lega, il peggiore che io ricordi. Ma grazie all’inaspettato suicidio politico di Salvini, che ha permesso la nascita del Governo evocato dal Professore, ci siamo tolti ogni dubbio: non ci eravamo persi niente dovendo mestamente ammettere che la qualità di questo Governo è appena migliore di quello precedente.
Cerco di toccarla piano: nessuna coalizione può esistere con i grillini, per il semplice motivo che i 5S sono il risultato di uno spregiudicato esperimento sociale che ha fallito tanto nella selezione degli uomini quanto nella gestione delle responsabilità che gli sono state affidate. Con i 5S nessun Governo è possibile.
Questa legislatura ha fatto danni sufficienti e quello che ci aspetta nei prossimi mesi non può essere lasciato nelle mani di un Governo dove si convive con chi è contrario al MES, favorevole al reddito di cittadinanza e vede nella Cina un interlocutore privilegiato.
La sensazione diffusa è che la distanza tra la composizione dell’attuale Parlamento ed i reali pesi politici dei partiti nel Paese si sia ormai ampliata oltre il sopportabile e quando nessuno si sente correttamente rappresentato si da spazio a scontento e disinteresse, alimentando sovranisti e populisti un tanto al chilo.
È necessaria una campagna elettorale che chiarisca le posizioni di ciascuno ed obblighi i Partiti ad impegnarsi su proposte idonee ad affrontare la tempesta perfetta che si sta per scatenare, qualunque situazione sarà migliore dello stallo attuale. La farsa degli Stati Generali, il protagonismo azzimato del Presidente Conte, la totale mancanza di una strategia di Governo, la confusa e debole politica estera non è quello di cui abbiamo bisogno.
Per tutto questo chiarisco: non elezioni appena possibile, elezioni subito.
Antonio De Filippi, 22 giugno 2020