Commenti all'articolo I casi Diciotti e Renzi lo dimostrano: comanda la magistratura

Torna all'articolo
guest
60 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
ferdianando gallozzi
ferdianando gallozzi
23 Febbraio 2019, 16:16 16:16

I politici devono fare le Leggi e i Magistrati le devono solo applicare. Sono due Poteri indipendenti ma è chiaro che il potere dei politici è paragonabile a quello del cervello di un corpo e la Magistratura agli arti. L’indipendenza della Magistratura ha il fondamento sulla sua imparzialità e osservanza delle Leggi da osservare e, la dove sia necessario, interpretare senza farsi influenzare da convinzioni politiche. Questo requisito essenziale è chiaramente violato ma, purtroppo, per la Indipendenza di Magistrati, non gli può mai essere contestato senza che la parte che appoggiano non li difenda. Altro requisito per tale indipendenza è l’avere dei Magistrati competenti e onesti. Purtroppo non è sempre così ed è impossibile punire chi si comporta male proprio per tale principio di indipendenza. I politici sono eletti e devono rendere conto al popolo delle loro azioni, i Magistrati no e ciò da loro un potere terribile che può essere distruttivo. Possono avere un potere di ricatto sui politici e dettare esi stessi la Politica che vogliono. Sta al potere politico fare in modo, con una Legge, che queste storture siano corrette.

Salvatore
Salvatore
23 Febbraio 2019, 13:05 13:05

“secoli di divisione partigiana del paese “, questa è la DIAGNOSI giusta, che sembra quasi riecheggiare la distinzione manichea destra-sinistra, e perfino quella anatomica del cervello diviso in emisfero sinistro ed emisfero destro! Questa è una malattia mortale che tutto spiega e tutto blocca. Per trovare un cervello equilibrato e non fazioso e non partigiano bisogna ricorrere a Padre Pio, a Lourdes ! In questo senso, messi fuori gioco pensiero-riflessione-autocritica e connessione con i Grandi del Pensiero, tutto diventa rissa, politicume, vuota insolente verbosità. Una società senza basi solide e serie è destinata a crollare. L’ Italia rischia di diventare ” cesso d’Europa”. Per tutte le impellenze ! Era un pensiero caro al materialista Voltaire !

Giorgio Colomba
Giorgio Colomba
22 Febbraio 2019, 10:11 10:11

La scoperta dell’acqua calda. E’ almeno dal 1970, congresso ANM di Trieste, che le toghe propugnano il concetto di “magistrato antisistema”, sorta di contraltare giudiziario del legislatore all’insegna delle teoria che “il significato concreto delle leggi dipende in primo luogo dalla scelta di valore fatta dall’interprete”. Una sorta di vocazione legislativa cui molti – troppi – magistrati hanno ottemperato mediante una relativistica interpretazione del momento attuativo delle norme. Coi risultati che conosciamo.

ancoraparli
ancoraparli
21 Febbraio 2019, 11:10 11:10

CHI DI MANETTE FERISCE… arieccolo quello del garantismo a targhe alterne, quello che “ho letto le carte, salvini è colpevole, bisogna processarlo” per un atto squisitamente politico di un ministro, e poi davanti a tanto di mail che farebbero impallidire pure i pizzini di badalamenti che comprovano oltre ogni dubbio le truffaldine manovre di babbino e mammina a danno di fisco, lavoratori e persino di immigrati “…assurdo, incomprensibile, è un complotto per colpire me!!” e questo qui doveva cambiare l’italia e soprattutto la giustizia italiana!!!!!!! questi cialtroni che per 20 anni hanno campato di rendita politicamente ed elettoralmente con mani pulite, quelli che “..giù le mani dai magistrati!!..”,quelli che “..berlusconi fa la vittima!!..”, quelli che “..non poteva non sapere!!..”, quelli che “.. in galera berlusconi! (a 80 anni..)”, quelli che nel 2011 andavano a gridare “morte al tiranno!!” sotto palazzo grazioli, quelli che non trovavano nulla di strano per un avviso di garanzia al presidente del consiglio di centrodestra nel giorno stesso del summit mondiale sulla criminalità, che trovavano normalissimo che uno subisca 60 processi dal giorno dopo dell’ ingresso in politica, che sbeffeggiavano e insultavano chiunque osasse dubitare della politicizzazione di certa magistratura bollandolo come delinquente e amico della mafia, adesso che beccano loro per accuse infinitamente più gravi delle buffonate con le quali hanno perseguitano berlusconi per 20… Leggi il resto »

artemide
artemide
20 Febbraio 2019, 16:18 16:18

Giuseppe Spotti il mio plurale, molto semplicemente, era rivolto a lei e al sig. Gervasoni di cui condivide le teorie:
“l’articolo di Gervasoni pone l’attenzione sul fatto che la magistratura italiana usando un Potere che NESSUNO le ha concesso …
… Questa è la realtà.”
Non ho catalogato nessuno, non ho usato toni polemici, non mi diverto a leggere la sua storia politica.
Ho solo espresso la mia risposta al suo commento e di sicuro non ho usato toni permalosi dovuti ad un’interpretazione superficiale, fatta in fretta e furia come lei ha fatto del mio post.
La saluto cordialmente anch’io.

Orlo
Orlo
19 Febbraio 2019, 20:50 20:50

In Italia si dice che tra i vari livelli di amministrazione,”vivano” 150.000 leggi. Cassese si spinge a dire che invece dovrebbero essere 300.000. Incredibile ma vero! Tipo la Francia parrebbe “cavarsela” circa 8000. Come Tacito nei suoi Annales scriveva “corruptissima re publica plurimae leges“, ossia “moltissime sono le leggi quando lo Stato è corrotto”,oggi siamo in Italia nel 2019 con un grosso problema già conosciuto ai tempi dei romani. Ora nn so quante leggi ci fossero ai tempi di Giolitti,ma sicuramente visto il suo motto,si potrebbe carpire che la situazione burocratica era già in avanzato stato di decomposizione pure all’inizio del ‘900. Insomma ci sono delle problematiche interne al nostro Paese che nn corrette dopo i primi anni dall’unita,si sono esasperati. Oltremodo siamo entrati nel paradosso! Non solo l’ignorantia legis è molto diffusa, essendo il cittadino sempre meno in grado di sapere quali sono le leggi valide e qual è la loro portata normativa, ma la deliberata ignoranza della legge è una pratica giurisdizionale anche presso le Corti di grado più alto. Ignorare tacitamente, in tutto o in parte, le leggi sembra divenuta una condizione necessaria non solo per emettere sentenze, ma anche per svolgere attività amministrative di routine. Ormai nn c’è più una legislazione,ma un continuo patchwork giurisdizionale dove vige più la “botta di culo”,piuttosto che una certezza del… Leggi il resto »