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I Cretini contro Dahl. Senza aggettivi

roald dahl

Roald Dahl è al centro del gran casino che ha combinato la Penguin: stanno ripubblicando i suoi favolosi libri (chi non conosce la Fabbrica del cioccolato?) ma epurati dalle parole che oggi non vanno. Persino “grasso” non si può più scrivere. Vabbè, una follia di cui abbiamo già parlato in varie Zuppe e non solo.

Mi è ritornata in mente una sua favolosa risposta ad un giovane diciassettenne aspirante scrittore. Come tutte le persone più o meno in vista riceveva numerose lettere e richieste. Jay Williams negli anni ’80 gli inviò un suo breve racconto, che avrebbe voluto usare per il suo diploma di maturità, chiedendo consigli. Sai che palle deve aver pensato il famoso scrittore.

Dahl

Eppure rispose, prese la sua macchina da scrivere e vergò una risposta che vedete qui allegata in foto.

Vi faccio la traduzione, per chi non masticasse l’inglese.

Caro Jay,
mi stai chiedendo troppo. Devi renderti conto che ricevo un mucchio di lettere e non puoi aspettarti che io scriva la tua tesi al posto tuo. Dovrebbe esserti piuttosto chiaro quale sia il ruolo del racconto nella letteratura moderna.
È un ruolo importante. Studia in particolar modo gli scrittori americani di racconti brevi come O’Henry, Runyon, Hawthorne e Poe, e autori inglesi in grande quantità.
Se vuoi qualche informazione su di me ci sono stati un mucchio di profili sui magazine inglesi
nell’ultimo anno a partire dall’edizione di Vogue del febbraio 1979.
Ho letto la tua storia, non penso sia male ma dovresti smettere di usare troppi aggettivi.
Studia Hemingway, in particolare le sue prime opere, e impara come scrivere frasi brevi e come evitare tutti quegli orrendi aggettivi. Certamente è meglio dire “Era una ragazza alta con un seno” che  “Era una ragazza alta con un seno formoso e prominente” o sciocchezze del genere. La prima dice tutto.

Cordialmente
Roald Dahl

“Dovresti smettere di usare troppi aggettivi”, è la frase chiave. Dovremmo imparare anche noi. Quelli che si permettono di cambiare i vocaboli nei libri di Dahl, sono dei Cretini.

Nicola Porro, 23 febbraio 2023