Esteri

I dati che nessuno dice: quanti milioni di voti in più ha preso Le Pen

Il Paese “vira a sinistra”? Entusiasmo per il risultato di Melenchon al secondo turno, ma il Rn ha raccolto molto più consenso. E non solo

Marine Le Pen e il voto in Francia

La legge elettorale può fare la differenza? La risposta è sì, senza dubbio. Quanto accaduto alle legislative in Francia rappresenta l’esempio perfetto. Negli ultimi giorni abbiamo assistito al grande entusiasmo per i risultati dell’estrema sinistra e dell’asse guidato da Emmanuel Macron, definito lo stratega par excellence, mentre per la destra di Marine Le Pen una pioggia di critiche. Analisi giusta? Se entriamo nel dettaglio dei numeri è assolutamente inspiegabile, con buona pace dei compagni – anche italiani – che stanno ancora ballando sulle note della Marsigliese.

Il Rassemblement National di Marine Le Pen è primo partito per numero di voti, eppure a festeggiare sono gli altri. Al secondo turno ha ottenuto 8.744.537 voti, molti di più di Ensemble (6.314.425) e Nouveau Front populaire (7.005.586 voti). Eppure questi tre partiti hanno ottenuto rispettivamente 88, 148 e 146 seggi. E ancora, altri partiti di centrodestra come Les Republicains hanno raccolto 1.474.648 voti (38 seggi), Divers droite 980.810 voti (25 seggi), Les amis de Ciotti 1.364.964 voti (16 seggi). Gli altri vengono tutti dietro: Divers gauche 401.062 voti (12 seggi), Regionaliste 288.201 voti (9 seggi), Horizons 258.139 voti (6 seggi), Divers centre 177.167 voti (6 seggi), UDI 119.672 voti (3 seggi), Socialistes hors NFP 26.343 voti (2 seggi), Divers ecologistes 37.808 voti (1 seggio), Divers 38.025 voti (1 seggio). Insomma, i dati sono chiari, limpidi, netti.

Stesso discorso per il primo turno, quando il partito della Le Pen si assicurò il voto di 9.379.092 di francesi, molti di più rispetto ai partiti rossi, estremisti o centristi. E perché, nonostante ciò, a esultare è chi non ha ottenuto il migliore risultato? La strategia di Macron, l’ammucchiata e la campagna anti-destra. Al primo turno sono stati assegnati solo 76 collegi e al ballottaggio è andato in scena lo spettacolo delle desistenze, con accordi e accordicchi tra centro e sinistra per mettere ko i candidati del Rn. I numeri non raccontano frottole, su 250 seggi con candidati del Nouveau Front Populaire, di Ensemble e del Rassemblement National in 99 casi il candidato del Nfp si è ritirato mentre in 79 casi lo ha fatto quello di Ensemble. Ed ecco svelato l’arcano: il Rn ha ottenuto il 37,1 per cento dei voti, il Nfp il 25,8 per cento e Ensemble il 24,5 per cento. Ma in termini di seggi, le percentuali hanno visto prevalere i partiti di sinistra.

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Complessivamente, per quanto concerne i principali partiti in campo, il Nfp ha raccolto 180 seggi, Ensemble 159 seggi, Rn e alleati 142 seggi, Republicains 39 seggi. Curioso osservare il partito più votato dai francesi come terza forza in Parlamento, ma la legge elettorale è quella. Forse il RN avrebbe potuto scegliere meglio i candidati nei singoli collegi. Ma giusto per far notare che qualora Parigi avesse adottato la legge elettorale britannica, il “First past the post”, la Le Pen avrebbe stravinto e oggi ci troveremmo a decantare la sua straordinaria vittoria al pari di quello che è stato fatto con Starmer. Invece ora il Paese non riuscirà a formare un nuovo governo, se non di minoranza. E Mélenchon ha già alzato la voce, rivendicando la poltrona di primo ministro. Ma l’affermazione del suo partito ha iniziato a intimorire gli ebrei francesi, perché il vero antisemitismo è quello che si trova nell’estrema sinistra.

Lo stesso Mélenchon non ha mai espresso parole di condanna per quanto accaduto il 7 ottobre, attaccando con parole durissime invece la reazione dello Stato ebraico. Lo stesso leader ha rifiutato di partecipare alla marcia contro l’antisemitismo organizzata dai principali partiti in Parlamento, mentre molti suoi candidati hanno rilasciato dichiarazioni scioccanti contro gli ebrei, che secondo qualche solone “non sono della nostra specie”. Odio allo stato puro, ma evidentemente premiato dai francesi…

Franco Lodige, 9 luglio 2024

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