Scorrendo i diari è proprio forse la semplicità e l’essere rimasto con piedi per terra la chiave del successo del Divo. “Giuseppi” Conte farebbe bene a leggerli per rendersi conto che mai, anche in frangenti epocali, Andreotti sentì di fare qualcosa di storico, come invece usa dire il nostro Premier anche quando magari sorseggia solo un caffè con la Merkel siglando accordi che Casalino vende come intese memorabili ma che vengono puntualmente disattese.
Luigi Bisignani, Il Tempo 26 agosto 2020