Politica

I divieti contro il Covid valgono solo per i no pass

L’ipocrisia della stampa: se le mascherine latitano al corteo della Cgil nessuno dice niente

A tutto c’è un limite. Va bene non essere d’accordo con le manifestazioni no green pass. Passino pure, per quanto orribili, il daspo romano a Puzzer e quel prefetto che vuol “comprimere” la libertà di manifestazione. Sorvoliamo anche sullo strano concetto di democrazia di chi esalta i “10mila in piazza per il ddl Zan” e poi dileggia i cattivoni no pass che da settimane esprimono il loro dissenso (giusto o sbagliato che sia)). Dicevamo: passi tutto. Però ieri si è raggiunto un livello quasi inimmaginabile.

Come sapete a Trieste in 8mila sono di nuovo scesi per le strade come succede ormai da settimane. E lo hanno fatto nonostante la piazza interdetta alle manifestazioni. Nonostante la promessa di mettere le manette a chiunque uscisse dal sentiero tracciato. Nonostante tutto. Ecco allora l’incipit del pezzo di Repubblica. Tenetevi forte: “Ottomila in marcia, in gran parte senza mascherina e ovviamente senza alcun distanziamento”. Capito?

La cronaca è cronaca. Dunque nessuno dubita che di maschere ve ne fossero poche: molti di loro rifiutano il vaccino, figuriamoci le Ffp2. Ma qui il problema è l’onestà intellettuale con cui i media raccontano i cortei no pass. Prendete ad esempio la democraticissima manifestazione “contro tutti i fascismi” indetta dalla Cgil dopo l’assalto di Forza Nuova alla sua sede. Avete visto le fotografie? Le avete osservate bene? Ve le facciamo vedere noi: guardate qui sopra. Diteci: quante mascherine riuscite a notare? Tante? No, ovviamente. Pochissime. E secondo voi tra un pensionato iscritto al sindacato e l’altro c’era il famigerato metro di distanza necessario per mantenere il distanziamento? No. Ci sono scatti in cui Bersani e Camusso si abbracciano amorevolmente senza alcuna protezione anticovid. Sarebbe vietato, ma nessuno ha osato dire nulla. E nessuno ha ovviamente scritto articoli col seguente attacco: “Centomila in piazza chiamati da Landini, in gran parte senza mascherina e ovviamente senza alcun distanziamento”. Perché?

È un po’ come la storia dei contagi che salgono in tutta Italia, ma solo Trieste merita di essere nominata perché capitale dei contrari al green pass. Va bene detestare i no vax, ma se proprio dobbiamo recitare il ruolo dei cani da guardia, almeno facciamo le pulci pure alla Cgil o ai fan del Ddl Zan quando sbagliano. Un minimo di par condicio ci vorrà. Oppure i divieti contro il Covid valgono solo per i no pass?

Giuseppe De Lorenzo, 6 novembre 2021