Politica

I due messaggi nascosti nel video di Beppe Grillo

Il M5S ormai è morto. E ne ha decretato la fine il suo Fondatore. Cosa voleva dirci (davvero)

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Il messaggio di Beppe Grillo presenta due aspetti distinti. Il primo può essere così riassunto: io l’ho creato e tu (Giuseppe Conte) lo hai distrutto. Quello che tu ora utilizzi, il nome è il simbolo, non ti appartiene. (E su questo Grillo ha dalla sua la decisione di un tribunale). Hai creato con un utero in affitto un partito di sinistra progressista, ma lo sai che cosa ti dico ora: l’utero è mio e me lo gestisco io.

Si preannunciano battaglie legali? E chi lo sa. L’unica cosa che si sa è che Grillo è più tirchio di un genovese e cioè o trova un gruppo di avvocati che lavorano gratis o lui certo non li paga. Ma il messaggio che lancia agli attivisti è chiaro: ne basta uno che apra una causa contro il modo in cui stato eletto Conte per far saltare tutto. Conte controlla tutti i parlamentari ma non tutti gli attivisti (anzi).

Come che sia il messaggio sancisce la fine del M5s per come è adesso nelle mani di Conte. Grillo in pratica delegittima Assemblea costituente e tutte le altre farse. Di più in pratica dice di non votare in Liguria e in Emilia Romagna i candidati del M5s. Sta mandando ko quei candidati e in Liguria c’è una lista, Uniti per la costituzione, con capolista Morra sulla quale a questo punto potrebbero riversarsi i grillini.

Il secondo punto in sintesi è il seguente: compostabile, non biodegradabile. Grillo fiuta che nella situazione politica attuale, dove tutti ormai fanno parte dello stesso sistema e persino la Lega si è integrata, c’è spazio per una forza di reale opposizione. Grillo sa che i molti grillini delusi sono privi di un punto di riferimento e disorientati e sa anche che ormai a votare ci va un cittadino su due. E anche meno. Sa anche che quel bisogno di democrazia dal basso esiste ancora in questa bassa democrazia e sa però anche che non potrà essere più lui a dar voce a questo bisogno. Perché anche se non lo dice sa benissimo che il primo a sputtanare il Movimento è stato proprio lui.

Paolo Becchi, 27 ottobre 2024

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