Cosa è il genio? Secondo Amici Miei era “intuizione e velocità di esecuzione” ma mezzo secolo dopo possiamo concludere che è cavar sangue dalle rape e persino dai fiaschi. Con la copertura della beneficenza, che ci sta sempre bene. Il genio è la degenerazione del mercato operata dai Ferragnez, disastrosi a Sanremo ma blindati da contratto con un network privato concorrente della Rai, che gli permette di infliggerci a distanza di mesi gli echi, i fantasmi di quella figura penosa.
Arriva la serie: The Ferragnez
“Prime Video ha annunciato oggi la data di uscita e svelato il poster ufficiale dello show non-fiction italiano The Ferragnez – La serie, che per la seconda stagione riporta sullo schermo l’imprenditrice digitale e icona della moda Chiara Ferragni e il poliedrico artista e imprenditore Fedez”. Lo show non-fiction? Ma sì, il solito pidgin english per dire lo spettacolino con pretese di verità, degenerazione nella degenerazione, delle vecchie serie con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, se il paragone non suona blasfemo – e lo suona. Lo show non fiction, andiamo avanti, “per raccontare il loro mondo professionale e privato, e la loro famiglia, oltre che con il primogenito Leone, ora anche con la piccola Vittoria”.
Ora riflettano i lettori: quando eccepiscono, ma di che vi occupate, ma non è meglio ignorarla certa gente, noi potremmo distruggerli questi finti cinici, questi orbi nel buio dell’informazione solo pescando qualche passo da Chesterton, le sue intuizioni francescane che chiamano in causa Renan sulla percezione storica, ma sarebbe usare il cannone con i moscerini che non hanno colpa di essere molesti. Una domanda è sufficiente: quanto costa, quanto fa girare in termini di soldi una operazione come la “non-fiction” di due personaggi irrilevanti fino all’inesistenza, ma costruiti fino all’immanenza? Le proporzioni del business sono sbalorditive: “La seconda stagione di The Ferragnez – La serie, prodotta da Banijay Italia per Amazon Studios, debutterà in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo con i primi quattro episodi il 18 maggio 2023, per poi concludersi il 25 maggio con gli ultimi tre”.
Duecentoquaranta paesi vuol dire praticamente tutto il mondo civilizzato, se così lo si vuol chiamare. “Inoltre, Prime Video ha annunciato anche The Ferragnez: Sanremo Special, un episodio speciale che debutterà dopo l’estate e che segue Chiara Ferragni nella sua avventura come co-conduttrice al 73° Festival di Sanremo, tra lezioni di public speaking, fitting d’alta moda, nuove esperienze e paura da palcoscenico”. Qui c’è un altro elemento che i blasé potrebbero, dovrebbero tenere presente: il linguaggio per incartare il mattone. Una come questa Ferragni che fa “lezioni di public speaking”, che nessuno sa cosa voglia dire? Ma se non riesce a leggere un testo preparato! Le nuove esperienze, il panico da palco? Sì, quando vede il marito ridotto a sofà per un cantante genderfluid, un cacciatore della stessa fama, degli stessi soldi facili e maledetti, qui e subito. Da cui un continuo inganno di parole, di formule che sono oltre la pubblicità perché intese ad esaltare non un prodotto ottimo, neppure uno mediocre, ma un prodotto che non c’è.
Eroi negativi
Sì che bisogna scomodare numeri farlocchi o insignificanti, sul modello di quelli che legittimano le grandi pandemie con conseguenti insorgenze dei regimi, degli stati concentrazionari che congelano i diritti fondamentali delle Carte fondamentali. “La giovane coppia più celebre del panorama contemporaneo, ribattezzata i Ferragnez, è seguita da milioni di follower su Instagram. Chiara Ferragni è imprenditrice digitale e icona della moda con oltre 29 milioni di follower su Instagram, incoronata da Forbes “Most Powerful Fashion Influencer” a livello globale; Fedez è un imprenditore e artista poliedrico con all’attivo oltre 86 dischi di platino e più di 14,6 milioni di follower su Instagram”.
Insomma non si sa che siano, ma hanno complessivamente 45 milioni di allocchi che li seguono anche se molti se non la gran parte non esistono, sono pacchetti vuoti su cui la comunicazione bugiarda investe pesantemente. La fuffa dei titoli, i most powerful fashion influencer che sarebbe i migliori tra i persuasori del nulla, gente senza un mestiere vero che chiama lavoro le foto e i filmati delle loro chiappe o dei piatti che scroccano al ristorante in cambio di “visibilità”. Non ce n’è abbastanza per occuparsi di questi eroi negativi dei nostri tempi, di queste latitanze onnipresenti? Non sono rappresentativi dello scadimento del mercato al suo opposto, l’allucinazione indotta? Non serve a mettere sull’avviso quanti ancora provvisti di un residuo istinto cartesiano, pur senza sospettarlo, insomma, terra terra, a segnalare la trappola? E di che altro dovrebbe occuparsi l’informazione, di grazia?
“Grazie allo show docu-reality Original The Ferragnez – La serie, pubblico e fan hanno imparato a conoscerli oltre i social, grazie ad un accesso esclusivo al dietro le quinte della loro quotidianità in un periodo speciale e straordinario della loro vita insieme”. Ma non è vero ed è vero il contrario, se c’è qualcosa che non si è mai saputo è il fall out, la ricaduta, gli effetti avversi post vaccino sanremese, le voci di separazione, le crisi, lui che balbetta e ammette, la testa non mi dice il giusto e i farmaci non mi aiutano, lei che sparisce, va alle sfilate in mutande, comportamenti da alienati, digitali, mediatici ma alienati, finché li ritrovano tutti insieme, anche i figli piccoli che dovrebbero venire tutelati dalle smanie dei genitori a termini di legge, a Dubai dove avevano giurato di non mettere piede. Perché simili paladini di loro stessi sono molto attivi nell’immagine pubblica, politica, sempre più all’insegna della solidarietà, dei diritti ludici: lei che accusa la Regione Marche di impedire gli aborti, e già solo per questo un essere non mediatico, non ricco e digitale passerebbe i suoi guai, lui che salta sul carro dello Zan redivivo quanto a operazioni esecrabili come la comprevendita uterina e il cambio di sesso precoce, degli infanti.
L’asse Ferragnez-Schlein
E non è un mistero il rapporto sempre più stretto col partito di Elly Schlein al fine di un attivismo più diretto, più scoperto. Da Togliatti ai Ferragnez, intanto girano i soldi: “Chiara Ferragni e Fedez torneranno dopo il successo della prima stagione, per raccontare nuove sfide e nuovi traguardi, ma anche il loro rapporto come giovane coppia e come genitori, accettando ancora una volta con coraggio di mettersi a nudo, scavare a fondo e aprire agli spettatori le porte della loro casa”.
Nuove sfide? Mettersi a nudo? Se si intende nelle fotografie d’accordo, ma per carità non si parli di trasparenza da questi due, votati all’opacità di sistema se non esistenziale. Ma il comandamento della comunicazione ricreativa postliberista oltre il mercato e oltre la pubblicità è uno solo: mentire, con protervia, con orgoglio, camuffare, inventare nell’antilingua dell’inglese commerciale che nessuno sa decifrare davvero. Naturalmente tanto spreco di comunicati agiografici, di cariche inventate, di millantate trasparenze glissa sui conflitti d’interesse, sulla controversa operazione Amazon dentro la Rai che ha provocato esposti e polemiche, più che altro per iniziativa di Striscia la notizia, un notiziario satirico. Con la Rai che faceva lo scaricabarile e tutti che scappavano.
Dopodiché non se n’è saputo più niente, si è appreso in compenso che l’altra prodezza della Chiara, il giochino melenso con Amadeus per aprire un profilo social, aveva portato a una multa da duecentomila euro, pagata non si è capito da chi. Forse da noi tutti, pro quota, col canone. Tutto quello che fanno questi è al limite della trasparenza: annunciano la devoluzione del cachet in beneficenza ma non dicono a quanto ammonta e non è lecito sindacarne gli accordi spregiudicati e magari assurdi. Ma se di trasparenza non ce n’è sui vaccini, sui morbi, sui cibi e perfino sul tempo che fa, come aspettarsela da due consacrati alle nuove sfide, quella indomabile voglia di mettersi a nudo, meglio se coi grattacieli di Dubai di quinta?
Max Del Papa, 17 aprile 2023