I giornali di oggi sulla questione francese sono qualcosa di fantastico. Dopo il trionfo del partito di Marine Le Pen, sapete come viene descritto oggi Macron da Repubblica? “Un eroe romantico, un leader giovane e coraggioso, visionario e competente”. Questa è la descrizione di Macron oggi. Giuro. E poi rompono i coglioni a noi cosiddetti retequattristi perché saremmo la “grancassa” del governo Meloni. Il problema è che queste cose le fanno i Parenzo di turno nei confronti dei loro amichetti, ma la gente normale e noi liberali non scriveremmo mai una cosa del genere il giorno dopo un’elezione che vede Macron sconfitto. Dai ragazzi, è una cosa fantastica.
Come se non bastasse, Repubblica ci ha riservato un’altra perla. Stavolta con un pezzo di Andrea Bonanni che è stupendo. Ve lo leggo: “L’emergenza democratica passa dall’Europa alla Francia. I sovranisti, questi sovranisti, sono amici di Putin e l’alta affluenza ha dato ragione alla scelta di Macron”. Questo è il commento lucido ed oggettivo di Bonanni. Avete capito? C’è un’emergenza democratica proprio quando c’è un’affluenza mostruosa. Sono 12 milioni i francesi che ieri hanno deciso di votare Le Pen, 12 milioni di francesi. E questa voi la chiamate emergenza democratica? Dai, allora vale tutto. Vale veramente tutto. Potete dire quello che vi pare. Concedo anche a Cazzullo di dire che “la Francia provinciale rancorosa ha vinto le elezioni” ma non si può dire che sono state elezione non democratiche. Tra l’altro, lo stesso Bonanni, quando parla di emergenza democratica dice che l’alta affluenza ha dimostrato come ci fosse bisogno di andare alle elezioni e quindi quanto fosse giusto il punto di vista di Macron. Ma ragazzi, è fantastico! Non sanno più che cavolo inventarsi.
Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 1° luglio 2024
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