Ho deciso di pescare, dal mio fantozziano archivio (oltre 12 milioni di battute), una bozza di un vecchio Cameo ferragostano. Le mie prime due nipotine, Virginia e Carla Maria, un giorno gestiranno questo immenso gomitolo di parole della mia vita. Il passaggio di consegne fra me e loro è già avvenuto, la regolarizzazione formale ci sarà al compimento dei loro 18 anni, quando entreranno nel consiglio di Grantorino Libri.
Lo ripresento, perché sembra scritto oggi, e lo dedico a tutti quelli che amano il mare, le dune, il maestrale, cioè la libertà. Mi sono convinto, anche se la convinzione non è supportata da nulla, che Dio abbia deciso, per alcuni luoghi magici della terra, poco frequentati dagli umani, di appaltarne il governo a divinità locali (curiosamente non si è avvalso dell’intermediazione delle staff vaticane), considerandoli suoi Proconsoli. Ho provato questa sensazione nella costa degli scheletri in Namibia, nel Sahara algerino, nel Pantanal brasiliano, di fronte al Perito Moreno argentino, nei grandi parchi americani e canadesi, a Xian guardando estasiato l’immenso esercito di terracotta, a cospetto del Ayers Rock australiano, osservando dalle sue rive il mitico Okavango che non riesce ad arrivare al mare. La Filiale italiana di questi luoghi benedetti dalla natura è a Piscinas, nella zona mineraria del Medio Campidano.
Luoghi che ricordano le Vie dei Canti di Bruce Chatwin, e la sua magia del camminare a piedi. Con Piscinas, stante la lunga frequentazione, si è creato un rapporto diventato umano che, in certi momenti, ha assunto persino una dimensione sessuale. Mi sono convinto che il mare di Piscinas sia governato da due Proconsoli: le dune alfa (del Quaternario) e il maestrale alfa. Tutto ruota intorno a loro, ai loro capricci, al loro ruzzare adolescenziale, a volte alla loro supponenza. Curiosa la selezione che i due Proconsoli praticano sugli umani che lo possono frequentare: previa occhiuta valutazione, i due individuano dei privilegiati e li battezzano. Sono stato scelto da loro tanti anni fa, e nessun titolo, né accademico né economico, potrà mai pareggiare questa onorificenza della natura. Per questo mi identifico nei due Proconsoli, e ogni anno sogno di inebriarmi dei loro profumi, delle loro erbe officinali, delle loro zaffate di iodio e di mirto portati dal maestrale.
Poi, finita la frenesia estiva, gli amati gechi procedono alla sistematica distruzione dei moscerini rimasti, una guerra senza quartiere, infinita come deve essere la lotta fra il bene e il male. Nel frattempo, il luogo viene presidiato dai due Proconsoli, padroni del mare e delle dune. Per questo motivo, Piscinas è l’unico luogo ove mi sento veramente protetto. Certo, ci sono, come ovunque, i fastidiosi moscerini ma, poiché i gechi sono spietati nel mantenere la legalità, i moscerini non si fanno vedere.