Commenti all'articolo I giovani sono insopportabili. Specie quando giudicano come dei padreterni

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Antonio
Antonio
19 Marzo 2019, 0:20 0:20

“sono insopportabili con le loro pesantezze e gli astratti furori – perché la leggerezza è una conquista dello spirito “. Credevamo che la caduta del muro di Berlino fosse il segno della fine dei furori ideologici. Errore. Il ceo capitalismo o Fusaro che ripropone Marx senza capirne un cazzo e parla di turbocapitalismo. Adesso Greta e il gretinismo sui cambiamenti climatici. Cosa ci riserverà il futuro? In ogni caso gli astratti furori sono più l’effetto del giovanilismo che della maturità e è meglio chiarire subito che quando parliamo di leggerezza dello spirito non si deve intendere come effetto superficialità .

Antonio
Antonio
18 Marzo 2019, 15:34 15:34

Orlo, da come ti esprimi, secondo me sei un robot.

Sandro Cecconi
Sandro Cecconi
18 Marzo 2019, 0:08 0:08

I giovani attualmente sono colpevoli per aver creduto alle bufale dei peggiori esseri immondi di alcuni adulti. Dei veri delinquenti che cercano di perpetuare se stessi e le loro idee sgangherati di reali falliti in tutto e per tutto. I giovani sono stati preda pure di un sistema di informazione del tutto disinformato nella visione migliore. Purtropp sappiamo bene tutti che la verita’ e’ ben altra è terrificante.
Ecco l’attuale situazione. L’unica colpa della gioventu’ attuale e’ la sua totale ingenuita’ frutto di un’ sistema educativo volutamente delinquenziale da parte dei soliti noti.

Tullio Pascoli
Tullio Pascoli
17 Marzo 2019, 22:54 22:54

Gli sciocchi ci sono come ci sono sempre stati; ma ciò non significa che si cammini verso il peggio; è vero, in molte famiglie non si educano più i figli che non hanno nemmeno più quel rispetto che una volta l’età e la maturità dei genitori ispirava.

Tuttavia, c’è ancora molta gente seria e per bene; non si nota come si notano i chiassosi ed i maleducati, ma non c’è dubbio che il mondo è migliorato e credo che continuerà a migliorare.

Per meglio capirlo suggerisco la lettura di PROGRESSO di Johan Lonberg che in dieci capitoli spiega da dove siamo arrivati e come siamo migliorati.

Certo, le scuole hanno una grande responsabilità, ma non è colpa degli insegnanti; piuttosto possiamo puntare il dito conto l’ONU e l’UNESCO che predica la rivoluzione culturale che il collettivismo senza maschere che pretendeva creare “l’uomo nuovo” non è stato a formare.

E questo, sì, è il vero pericolo…

Valter
Valter
17 Marzo 2019, 22:13 22:13

Dal ‘68 in poi la categoria dei giovani è stata mitizzata a livello planetario. Va pur detto che molti dei sessantottini impegnati all’epoca, al di là delle rivendicazioni aberranti e demagogiche del tipo del 6 (o 18) politico, non erano incolti, tutt’altro, e studiavano sul serio. Merito certamente di una scuola ancora “gentiliana” che non regalava nulla. Prescindendo dal merito delle idee sostenute a quel tempo e da alcuni di loro ancora oggi, persone come Sofri, Ferrara, Liguori, Mughini, lo stesso Mario Capanna, non erano ignoranti, o peggio imbecilli. I guai per i giovani sono arrivati dopo, quando la sinistra ha messo mano alla scuola ed all’università riformandola nell’unico modo che la rendesse elettoralmente remunerativa: renderla più facile, sia per gli studenti che per i docenti. Esame di maturità a misura degli studenti mediocri, moltiplicazione dei corsi di laurea e delle cattedre, selezione dei docenti per affinità politica e così via. Ma, non soddisfatta dei guasti prodotti, la sinistra ha sdoganato attraverso i media anche l’imbecillità, che da difetto di cui vergognarsi è assurto a diritto da esibire orgogliosamente, soprattutto dai giovani: qualunque imbecillità, purché allineata al pensiero unico, esca dalla bocca di un giovane diventa espressione oracolare e merita attenzione assoluta. Insomma una manipolazione “culturale” che vuole dimostrare quanto creativi, originali e acuti sono i giovani che la scuola… Leggi il resto »

Orlo
Orlo
17 Marzo 2019, 20:40 20:40

Sono rimasto um pó stranito dall’exploit del Desiderio.
Rimarcare una riflessione crociana,dimenticandone il fattore storicista,è alquanto limitante se la si vuole affrontare da tale angolatura filosofica.
Ma tant’è.
Comumque come sj fa a nn percepire in questa nostra nuova generazione,un ritorno alla voglia di costruire(distruggere)ciò che la loro visione “vergine” da ogni apodittico dettame divisivo dell’età adulta(in qualunque momento la stessa si palesi è irrilevante dal momento che la critica alla gioventù sta arrivando da coloro che si reputa entrati in essa),anche la visione manichea di una società ritenuta troppo aperta per via dell’internet,disvela l’ipocrisia dei “maturi”.
Maturi fanciulleschi che frignano davanti a dei fanciulli maturi per strappargli il giocattolo della loro infanzia senile.
Governatele,codeste “masse”,con lo spirito nn con la reazione.
Se lo Spirito sorregge l’impianto,s’intende.

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