Roberto Vannacci, fresco di elezione al Parlamento Europeo con la Lega, non potrà vedere archiviato il suo procedimento di fronte al tribunale militare di Roma prima di fare le valigie per Bruxelles. Il Gip militare infatti ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla procura nei confronti del generale che era indagato per istigazione all’odio razziale in relazione ad alcuni passaggi del libro “Il mondo al contrario”.
L’opera di Vannacci aveva scatenato ampie discussioni e reazioni legali, culminate nella presentazione di denunce da parte del Sindacato dei Militari e dell’associazione Tripla Difesa. Le parole del generale sono state interpretate da alcuni come una forma di incitamento all’odio razziale, accusa dal neo eurodeputato sempre respinta. “Al momento sappiamo solo che il gip ha respinto la richiesta della Procura ma nei prossimi giorni chiederemo le carte – afferma l’avvocato Giorgio Carta, difensore di Vannacci – Una decisione che non comprendiamo perché la fattispecie contesta non è reato militare“.
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Va precisato che la Procura aveva inizialmente proposto l’archiviazione del caso, tuttavia, questa proposta è stata rifiutata dal giudice per le indagini preliminari (gip) del tribunale militare di Roma. A seguito di questa decisione, è stata fissata un’udienza preliminare davanti al Gup per il 25 settembre.
Parallelamente, l’inchiesta del tribunale militare, Vannacci è soggetto a un’indagine condotta dalla procura di Roma, che esamina le medesime dichiarazioni del suo libro sotto l’aspetto dell’istigazione all’odio razziale, aggravando la posizione del neoeletto deputato e rendendo la situazione giuridica ancora più complessa.
Immediata la solidarietà di Matteo Salvini: ““Solidarietà al Generale Roberto Vannacci, recordman di preferenze alle Europee: da quando ha scelto la Lega ha iniziato ad avere qualche problema, come il Gip militare che oggi respinge la richiesta di archiviazione. Quando si dice il caso”.
Articolo in aggiornamento
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