Si chiama Ultima Generazione il movimento che, nella mattinata di ieri, ha deciso di imbrattare la facciata del Senato con bombolette arancioni. La ragione sarebbe quella di lanciare un segnale alle istituzioni politiche, sulla base dell’assunto che il clima starebbe morendo. O meglio, starebbe per essere ucciso proprio dall’essere umano.
I tre giovani, rispettivamente di 26, 23 e 21 (!) anni, sono stati arrestati e poi rilasciati nella giornata di oggi; ma dovranno affrontare il giudizio direttissimo, in quanto colti in flagranza di reato. Nel frattempo, però, l’organizzazione ha già promesso di voler colpire ulteriori simboli del potere, dopo i blitz degli scorsi mesi che avevano portato a bloccare le strade di Roma in prima mattina, nell’orario culmine del traffico lavorativo.
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Fenomeni di questo tipo si stanno sviluppando in tutti i Paese europei. In Inghilterra per esempio, alla National Gallery di Londra, pochi mesi fa due giovani appartenenti al movimento “Stop Oil” decisero di imbrattare con della zuppa di pomodoro il famosissimo quadro I Girasoli di Van Gogh. Ai tempi, la ragione fu quella di protestare contro il governo di Liz Truss, colpevole di non fare abbastanza sul fronte dell’emergenza climatica.
Stessa motivazione – che, a questo punto, pare essere un monologo – è stata offerta dai tre attivisti di Ultima Generazione, i quali hanno deciso di scagliarsi contro il governo Meloni, insediatosi a Palazzo Chigi da soli due mesi, ma anche lei colpevole di trascurare l’emergenza clima.
Eppure, pare che all’estero abbiano un po’ più di cervello rispetto ai gretini del Bel Paese. Le sigle Stop Oil e Insulate Britain hanno annunciato che non bloccheranno più le strade londinesi, blitz che avevano generato una vera e propria rabbia dei cittadini nei loro confronti, fino ad arrivare a qualche scontro fisico con persone esasperate, bloccate senza poter recarsi a lavoro.
Ora, dopo decine di arresti, gli ecologisti hanno deciso di cambiare rotta; questo perché “quasi nulla è cambiato”. “Ci arrendiamo”, titola la e-mail dei gretini mandata a seguaci e giornalisti: “Quasi nulla è cambiato. Nonostante il nostro attivismo, le emissioni nocive continuano a crescere e la Terra ha accelerato la sua corsa verso l’autodistruzione”. E ancora: “con il nuovo anno abbiamo deciso, non senza polemiche, di modificare la nostra strategia, abbandonando momentaneamente le azioni di disturbo pubblico come tattica primaria. Sinora sono state utili a lanciare l’allarme, ma crediamo che sia necessario anche far evolvere le nostre strategie. In questo momento, è necessario rompere le dinamiche di abuso e squilibrio di potere, affinché si possa attivare una transizione verso una società più giusta, che lavori insieme per dire basta all’era dei combustibili fossili. I nostri politici, abbonati all’avidità e ai profitti, non lo faranno se non sotto pressione. Dobbiamo continuare a essere radicali, ma con approccio differente, che irriti meno i cittadini”.