I media anti-italiani: l’allarmismo sul caldo danneggia il turismo

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Ormai i media italiani, quasi tutti saldamente alla sinistra, son diventati un problema: pur di dare addosso al governo e alla destra non hanno timore di falsificare o riscrivere la realtà, anzi di annullarla addirittura. Per loro “il mondo vero è diventato favola”, per dirla con Friedrich Nietzsche. Che poi la favola diventi sempre più surreale e inverosimile, potrebbe farci persino sorridere: gli italiani da un bel po’ non si fidano più di stampa e tv, né d’altronde il sistema per riconquistare autorevolezza può essere quello di aumentare ancora di più la dose di fandonie somministrate.

Il problema è che però a certe balle sensazionalistiche all’estero ancora ci credono, e ciò crea un danno di immagine non irrilevante per il nostro Paese. D’altronde che alla sinistra dell’interesse nazionale non importi granché, è cosa pure ben risaputa. Mettiamo il caldo di questi giorni. I nostri giornali sembrano quasi che lo aspettassero con ansia, per goderne (ebbene sì quest’anno si è fatto un po’ attendere, con i mesi di maggio e giugno freschi e per di più piovosi nonostante gli esagerati allarmi precedenti per la siccità). Anzi ne godono così tanto che aumentano di vari gradi le temperature effettivamente registrate, parlano a vanvera di “giornate più calde della storia”, lanciano allarmi e vedono file ai pronto soccorso e chiamate al 118 (che in verità sono meno degli scorsi anni). Come meravigliarsi se poi il Times titola su “Roma, città infernale” e Le Monde riporta per ore sul sito la notizia del caldo italiano (non superiore a quella del Sud della Francia)?

Per approfondire

Ora, è evidente che tali titoli possono disincentivare i turisti a venire nel nostro Paese, proprio ora che essi sono addirittura triplicati in numero rispetto al periodo pre-Covid. Ma chi se ne frega? L’importante è che l’immagine di Roma città infernale, ove la calura si confonde coi volti di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, faccia il giro del mondo. È un po’ come la storia dell’inchiesta su “Mafia capitale” finita sulle pagine di tutti i giornali del mondo e poi risoltasi, nell’inferrenza totale, nella solita bolla di sapone. Intanto, i danni di immagine erano stati belli e fatti anche in quel caso. Repubblica ci fa sapere, di rimbalzo, direi godendo dell’effetto performativo avuto dai suoi titoli, che il caldo italiano fa notizia e che un turista su tre secondo un sondaggio non tornerà più. Ancora una volta l’idea trasmessa è quella dell’ “eccezionalità italiana”, un refrain che ritorna sempre sui nostri media quando la destra è al governo. Tanto più se, come in questo caso, si tratta di una destra “complottista” e “negazionista”, non climaticamente corretta.

Bisogna allora chiedersi: il “caldo record”, come lo chiamano, è forse una vendetta del Padreterno contro Meloni e compagni proprio per il loro “negazionismo” climatico? Scherzi a parte, siamo sicuri che, se lo superassero e si facessero anche loro paladini del gretismo ottuso e militante, sui nostri giornali le temperature scenderebbero d’incanto in un attimo.

Corrado Ocone, 20 luglio 2023

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