I padreterni della poltrona

12.9k 57
generica_porro_1200_3

Ogni paese ha i rivoluzionari che si merita. All’Italia è toccato il M5s ideato da un comico, un informatico e un popolo di invidiosi e risentiti. Lo so, detta così è abbastanza dura. Urticante. Ma perché fingere? Meglio dire la verità, soprattutto quando è scomoda. Per tutti. Da oltre due anni a capo del governo c’è l’avvocato professor Giuseppe Conte che ha dimostrato ampiamente di avere soprattutto una grande qualità: è attaccato alla poltrona di presidente del Consiglio come la cozza allo scoglio. Il governo M5s – Pd non solo è in crisi ma è diventato l’impedimento principale per tentare di uscire dal tunnel dell’epidemia e della spaventosa depressione economica.

Premier narciso

Tuttavia, a Palazzo Chigi il premier finge di essere nel migliore dei mondi possibili e l’ombra del professor Conte, ossia Rocco Casalino, dice: “È il miglior governo degli ultimi quarant’anni: ha avuto solo successi”. Chiamate la neuro. Le risorse finanziarie del Recovery sono ingenti. Si tratta di debiti, e già questo dovrebbe spingere i governanti ad essere più rispettosi di soldi che impegnano ancora una volta i figli dei nostri figli; invece, tutti sanno che gli oltre 200 miliardi del Recovery sono fin da ora talmente impiegati male da essere non solo sprecati ma addirittura dannosi per la ripresa economica italiana. Un vero e proprio insulto alle migliaia di morti dell’epidemia e alle centinaia di migliaia di chiusure e fallimenti di negozi, esercizi, commerci.

La società italiana sta subendo una sorta di ridefinizione o di metamorfosi. La causa è solo in parte da individuarsi nel Covid. Le politiche del governo sembra che siano sempre dettate da un morbo cinese che va ben al di là dello stesso virus e chi ne paga maggiormente le conseguenze è il ceto medio italiano che perde autonomia e dignità, piegato com’è ad asservirsi a politiche stataliste e dirigiste che non nascondono di mirare a un controllo totale della società. Il primo effetto della crisi epidemiologica è la nascita di un regime paternalistico.

Governo della paura

I due governi Conte – il primo lo potremmo chiamare il governo Conte 1 o della paura e il secondo il governo Conte 2 o del terrore – hanno fatto uscire il sistema istituzionale italiano dalla democrazia liberale. Non è un’opinione ma una elementare constatazione. In men che non si dica la Costituzione più bella del mondo è diventata cartastraccia e il governo Conte 2, nato per impedire i pieni poteri del ministro dell’Interno del Conte 1, ha assunto il potere assoluto negando le libertà fondamentali (proprietà, lavoro, movimento, affetti) in cambio di una sicurezza della salute che nemmeno Dio è in grado di garantire al genere umano.

Evidentemente, a Roma – come diceva Luigi Einaudi – ci sono dei padreterni, i quali non sapendo cosa fare fanno, da un anno a questa parte, la cosa più facile: chiudono tutto (giocando con la vita degli altri).

È tempo che il professor Conte e la sua ombra siano restituiti ai loro lavori privati e ai loro affetti. La rivoluzione del M5s si è risolta nella occupazione delle poltrone e nel paternalismo della sinistra che il circo mediatico italiano sostiene, senza timore di apparire ridicolo, dando lezioni di democrazia agli americani e agli inglesi. Matteo Renzi, procedamus.

Giancristiano Desiderio, 11 gennaio 2020

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche

Seguici sui nostri canali
Exit mobile version