Cronaca

“I perfidi giudei”. Dopo il video choc di Parodi, spunta un altro caso

Il social media strategist delle Biblioteche comunali di Firenze denunciato da Marco Carrai per i suoi post

Tutto è partito da una prima denuncia giornalistica da parte di “Israele senza filtri”, collettivo di giornalisti israeliani di madrelingua italiana che sono stati fra i primi a mettere in luce il video di Cecilia Parodi. Quella che odia gli ebrei, e non solo gli israeliani, e che è stata invitata una volta a parlare anche dai Giovani Democratici del Pd.

È proseguito poi con un secondo video sul quale questa volta il protagonista è Giuseppe Flavio Pagano che tramite i social network, in particolare Instagram dove utilizza l’account Dejalanuit, ha pubblicato e pubblica post – per dirla con le parole del console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia Marco Carrai – di “chiaro stampo antisemita, sovversivo e di istigazione all’omicidio e al terrorismo anche in Italia”.

Quando su queste vicende si è cominciato a sentire un forte rumore, anche Il Giornale, Il Tempo e Libero Quotidiano hanno affrontato il tema. A far scoppiare la bolla in maniera definitiva è stata la denuncia alla DIGOS di Firenze del Dott. Marco Carrai ai sensi e per gli effetti dell’articolo 640 bis del codice penale. “Tal Giuseppe Flavio Pagano – spiegava Carrai a Libero – riferisce di lavorare alle biblioteche comunali di Firenze”. L’ex vicepresidente del Consiglio comunale di Firenze, Emanuele Cocollini, al Foglio ha spiegato di aver fatto un accesso agli atti “e ci è stato risposto che lavora presso Coopculture, una delle cooperative che lavorano in appalto per le biblioteche. Non è quindi un dipendente comunale”.

In un’intervista, Carrai si auspica che la sinistra in generale ma il Partito Democratico in particolare prendano provvedimenti per arginare l’antisemitismo non più latente e che pretende di essere impunito.

Difficile sapere se il Pd lo farà, ma intanto le denunce fioccano e forse gli strascichi giudiziari non saranno leggeri.