Quella frase dal sen fuggita durante Quarta Repubblica non è andata giù agli agenti di polizia. I quali, dopo aver sentito Ginevra Bompiani accusare i poliziotti di “drogare” i migranti nelle strutture per richiedenti asilo a suon di psicofarmaci.
Durante la trasmissione condotta da Nicola Porro, si è discusso a lungo delle politiche migratorie di questo governo e delle posizione assunte dai membri dell’esecutivo in merito alla Giornata contro la violenza sulle donne. In studio, appunto, anche Ginevra Bompiani trovatasi a dibattere con Tommaso Cerno. Nel mezzo del dibattito, un po’ a sorpresa, la scrittrice ha tirato fuori dal cappello un’accusa non da poco nei confronti dei poliziotti italiani.
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Gli immigrati, sostiene Bompiani, negli hotspot “dalla mattina a sera” verrebbero “drogati da noi, dalla polizia” per colpa “delle leggi del governo”. E ancora: “La legge dello Stato li vuole drogati dalla mattina alla sera” dagli agenti che devono ubbidire al governo. Alla fine ha precisato che i migranti non verrebbero drogati “con l’eroina, ma con gli psicofarmaci”.
Frasi che non potevano non scatenare l’ira funesta dei sindacati delle divise. Il Sap ha già annunciato l’intenzione di presentare un esposto in procura. “Affermazioni del genere sono assolutamente lesive della dignità di tutti gli operatori che svolgono quotidianamente servizio nei centri di accoglienza e negli hotspot, rischiando anche la propria incolumità”, ha detto il Segretario Generale del Sap, Stefano Paoloni. “La Bompiani se sa qualcosa lo dica chiaramente: chi, dove, come e quando sono state somministrate droghe o altro. Se non ha elementi oggettivi le sue dichiarazioni sono diffamatorie e se ne dovrà assumere le responsabilità”. Il sindacalista ci tiene a precisare che “gli operatori delle forze dell’ordine nei Cpr o negli hotspot non somministrano agli ospiti farmaci, bevande, cibo o altro”. Il Sindacato Autonomo di Polizia ha dato mandato al proprio legale di presentare un esposto in Procura affinché vengano accertati i fatti e le responsabilità.
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