Certo togliere internet ai populisti, come sarebbe bello: così le fake news spacciate quotidianamente dalla Stampa e dagli altri organi del Pum potrebbero dispiegarsi senza contraddittorio. Vuoi mettere? Ma il tema della volontà censoria è serio, la tentazione è forte. Come spiega il sociologo Mathieu Bock-Coté nel suo ultimo libro, L’empire du politiquement correct, se il «politicamente corretto si rivela insufficiente, se la squalificazione mediatica e politica della dissidenza conservatrice non basta più… diventa possibile passare alla repressione formale del disaccordo».
Cioè ai processi di fronte ai giudici per «razzismo»,«islamofobia», «xenofobia» e alle leggi ad hoc contro la rete e contro i social, che sta preparando Macron. Negli altri paesi sta accadendo, e da tempo. E ora c’è qualcuno che anche qui vorrebbe toglierci la libertà, naturalmente per il nostro bene: «per combattere i populisti»
Marco Gervasoni, 2 aprile 2019