Ma avvolta nel mistero c’è anche la questione di tanti documenti informatici creati dalle sottocommissioni e nominati con i codici fiscali dei candidati, prima ancora delle operazioni di scioglimento dell’anonimato. Come avranno potuto accedere ai codici fiscali dei candidati se l’associazione codice identificativo/codice fiscale è avvenuta tempo dopo, dinanzi ai Carabinieri?
Il Comitato “Trasparenza è Partecipazione” chiede al Ministro Patrizio Bianchi una verifica della fondatezza delle doglianze più volte esposte e trasparenza piena mediante completo accesso agli atti.
Al momento non è stata ancora data considerazione ai 2400 motivati aspiranti presidi, già docenti e dipendenti del dicastero dell’Istruzione, i quali sono pure costretti a subire i tempi biblici della giustizia amministrativa, oltre al danno di aver subito gli effetti di un concorso per nulla trasparente ed equo. Essi ritengono oggettive e provate le loro doglianze ed attendono risposte alle tante domande, persino a quelle che interessano il lavoro di alcune Procure della Repubblica.
Il Comitato Trasparenza è Partecipazione