Ma il silenzio da sfinge di Xi continua ad essere inquietante. Come a Chernobyl, il regime cinese deve dimostrare di non conoscere il fallimento: è lo stesso partito comunista, con la sua cultura della corruzione e della dissimulazione. La vicenda del Coronavirus ha mostrato, inoltre, quanto sia fragile il gigante cinese, quel modello intessuto da comunismo e turbocapitalismo che tanto piace in Occidente.
Chernobyl e il regime psicotico dell’Unione Sovietica avrebbero dovuto essere il promemoria di come sarebbe la vita se il Cremlino e il suo sistema di polizia e burocrati fossero riusciti a governare il resto del mondo. Ma non è stato così, corsi e ricorsi storici, direbbe qualcuno. E non ha insegnato niente neanche a un Paese come l’Italia. Dove la stampa continua a tradire la sua vocazione originale ed è malata di un’ideologizzazione perenne che sa solo gridare all’antirazzismo fuori luogo, oltre che di un provincialismo imbevuto di propaganda.
Lorenza Formicola, 26 febbraio 2020