Esteri

I talebani inseguono i nemici con gli scanner biometrici Usa - Seconda parte

Disastro Biden

In questi giorni disastrosi Joe Biden ha dimostrato tutta la sua debolezza personale, sia la debolezza della sua amministrazione che sta subendo bordate sia dai repubblicani, e questo considerando gli eventi è il minimo sindacale, che da parecchi democratici. Quei pochi che ancora non si sono infettati di politicamente corretto, di Metoo o di Black Lives Matter, e che magari, considerando il pessimo presente, hanno capito che non è il caso di riscrivere il passato. Dopo gli attentati all’aeroporto di Kabul che hanno mietuto decine di vittime, Joe Biden ha fatto lanciare un paio di missili da alcuni droni contro obbiettivi dell’Isis, missili che secondo il portavoce del Pentagono hanno eliminato alcuni personaggi di spicco.

Non è possibile sapere se l’operazione sia veramente riuscita a decapitare qualche vertice dell’organizzazione islamica, per ovvi motivi le dichiarazioni del Pentagono non godono più di grande credito, e la notizia delle due bombe lanciate in una zona montuosa ha un qualcosa di patetico. Una pezza troppo piccola per coprire un buco così grande. Un buco che travalica la vicenda afgana e che colpirà, se non lo ha già fatto, tutta la catena di alleanze di cui gli Stati Uniti godono nel mondo, alleanze con nazioni che, dopo aver visto le immagini da Kabul, hanno perso la loro precaria tranquillità. Ad esempio Taiwan che sente sul collo i denti del dragone cinese, e la stessa Israele che dovrà presto fare i conti con Hamas e Hezbollah rinvigorite sia da questa sconfitta dell’Occidente che dai forti aiuti economici e militari che arrivano da Teheran. Con guerre, anche furibonde, che potrebbero improvvisamente scoppiare.

Rimane che anche se oggi gli Usa sono guidati da un Presidente che avrebbe fatto meglio ad andare in pensione e curarsi dei nipotini e da una vice capace solo di ridere davanti alle telecamere prima e dopo le sue gaffe, sembrano un gigante dai piedi d’argilla, riusciranno, come hanno sempre fatto nel corso della loro storia, a uscire da quest’impasse e a ristabilire le giuste regole. Ne va del mondo democratico e del modo di vivere che abbiamo conosciuto fino ad ora. Oggi i Talebani e i loro alleati festeggiano la vittoria sull’Occidente, ma sono indubbiamente in errore perché festeggiano dimenticandosi di un vecchio proverbio arabo che recita: “Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto. Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani”.

Michael Sfaradi, 31 agosto 2021

 

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