Esteri

I tre errori di chi dà ragione alla Russia - Seconda parte

La Nato ha le sue responsabilità, ma le tre “giustificazioni” alla guerra innescata da Putin proprio non reggono

3. La terza: “Zelensky e l’esercito ucraino sostengono forze neonaziste, come il battaglione Azov”.

È vero che esistono forze neonaziste presenti nel territorio ucraino. È vero che il battaglione Azov è stato protagonista di crimini efferati nei confronti dei filo-russi. Nonostante tutto, non dobbiamo dimenticare che il battaglione rappresenta una minoranza assoluta – circa mille membri – rispetto alle truppe nazionali ucraine – 200 mila uomini. Queste truppe neonaziste non sono composte solamente da ucraini, ma anche da mercenari di estrema destra provenienti da Paesi Europei. In futuro, non è escluso che tali forze militari possano agire come arma a doppio taglio, anche contro l’esercito ucraino, se Zelensky – che, ricordiamolo, è ebreo – dovesse contrattare una pace con Putin.

Yuri Huymenko, tra i principali esponenti neo-nazisti ucraini, da anni impegnato contro le forze separatiste del Donbass, ha manifestato l’idea di voler destituire il governo Zelensky se quest’ultimo dovesse scendere a patti con Mosca. Insomma, stiamo parlando di facinorosi che non sostengono la bandiera della libertà e dell’indipendenza del popolo ucraino; ma di veri e propri mercenari che oggi combattono dalla parte dell’Ucraina, ma che domani potranno sostenere altre cause, anche contro l’Ucraina stessa.

Infatti, la nascita di queste unità non trae origine dai conflitti anti-separatisti del Donbass, ma in un’ottica più generale anti-russa. Già nel 1993, i militari Azov combatterono con i georgiani contro i separatisti dell’Abcasia supportati da Mosca, e nel 1994 insieme ai ceceni sempre in un’ottica anti-russa. Tanto per comprendere l’irrilevanza numerica di queste truppe, l’Azov è anche un partito politico ucraino che non è mai riuscito a raggiungere la soglia di sbarramento.

Insomma, utilizzando il ragionamento dei putiniani, visto che Zelensky viene definito “nazista” anche se ebreo praticante, dovremmo etichettare Draghi come “fascista” perché, in Italia, milita Forza Nuova. Parleremmo di follia pura, se solo queste insinuazioni non fossero a difesa dell’invasione di uno Stato sovrano e di un oligarca che, per ben due volte, allerta il nucleare…

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