Direi solo una cosa: un Paese il cui il Potere non solo non premia il merito, ma premia il demerito nella più totale impunità e arroganza, senza cioè destare un minimo di sdegno o ribellione, e senza pudore; che lo fa alla luce del sole e in modo reiterato, senza che nessuno glielo impedisca e senza che nello Stato, nemmeno al livello più alto, ci siano più gli anticorpi; non ha molte possibilità di futuro. La débâcle di una classe dirigente, di cui Arcuri è fenomeno e epifenomeno, è totale e non dà nessuna speranza.
Corrado Ocone, 12 novembre 2020