Possono parlare quanto vogliono, negare qualsivoglia addebito, ma alla fine la verità viene sempre fuori. Che si tratti di Partito Democratico, che di pro-Palestina: il destino è sempre lo stesso. Sì, perché i giornali di sinistra possono difenderti fino a un certo punto, ma non potranno mascherare in eterno la tua vera essenza. Per carità, qui siamo in democrazia ed è possibile fare tutto liberamente. Altrove non sarebbe lo stesso, ma questo lo sapete bene. Prendiamo in esame due casi, emblema delle contraddizioni della sinistra e dell’emisfero pro-Gaza, ormai sempre più vicino alla galassia pro-Hamas. Con buona pace di chi si professa pacifista per poi elogiare terroristi e attentatori della peggiore specie.
Partiamo da Sassari e non per amore nei confronti della bellissima terra sarda. Lì, infatti, il Comune a guida Pd offre patrocinio all’appuntamento in programma martedì 17 dicembre all’Ex Ma, dove lo scrittore Filippo Kalomenidis presenterà il suo ultimo libro “La Rivoluzione Palestinese del 7 Ottobre”. Il titolo spiega bene il contenuto del saggio. L’appoggio dell’autore alla causa palestinese è noto a tutti, come testimoniato dai suoi profili social, dove tra una bandiera della Palestina e l’altra spunta anche Yahya Sinwar. Ripetiamo, qui vige la libertà e anche Kalomenidis ha diritto di presentare il suo ultimo lavoro. Ma perché il Pd offre patrocinio?
Il Pd, come anche gli altri partiti di sinistra, ha spesso latitato sulla crisi in Medio Oriente. Diversi esponenti dem hanno utilizzato parole piuttosto forti nei confronti di Israele, specialmente nei riguardi del premier Benjamin Netanyahu. I Giovani Democratici hanno partecipato alle proteste di piazza in sostegno del popolo palestinese, quelle stesse piazze in cui sono stati intonati slogan antisemiti. Non è un caso che diversi esponenti piddini abbiano deciso di cambiare casacca, pensiamo a Daniele Nahum, il consigliere comunale a Milano che ha smascherato l’ambiguità di Elly Schlein sul dossier. La condanna di Hamas non è mai venuta meno, ma in più di un’occasione abbiamo assistito a un doppiopesismo peloso, con alcuni soloni che hanno sfoderato il termine “genocidio” come un militante di Hamas qualsiasi.
Insomma, è caduta la maschera? Il Pd è questa cosa qui quando si parla di Israele e di Palestina? E dà una sensazione strana questo patrocinio, perché parliamo di quel partito appassionato di censura, pronto a tutto pur di mettere a tacere gli estremisti. In questo caso parliamo di uno scrittore che ha una linea ben precisa sul Medio Oriente, una linea che ufficialmente il partito non condivide. Ma il sindaco di Sassari e la sua giunta evidentemente non lo sanno.
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Ma è caduta anche la maschera ai pro-Palestina, a quegli attivisti che ormai sposano in toto la linea talebana dei miliziani. La testimonianza arriva dal Belgio, precisamente dal Cinemamed Film Festival, una kermesse molto conosciuta nel mondo della settima arte. Ebbene, gli organizzatori del festival hanno deciso di annullare la proiezione di “La Belle de Gaza” diretto da Yolande Zuberman. L’opera racconta l’esperienza di una donna transgender fuggita da Gaza per vivere a Tel Aviv in Israele. Una delle tante, per essere precisi. Una storia che deve essere censurata secondo gli attivisti dalla parte di Gaza.
E’ stato infatti il gruppo “Brussels Against Genocide” – il nome è tutto un programma – a chiedere il boicottaggio del documentario già presentato al Festival di Cannes. “Fornisce una rappresentazione orientalista e disumanizzante dei palestinesi, in particolare di quelli di Gaza, che sono uniformemente descritti come antigay” la testimonianza dei pro-Pal che hanno osteggiato la pellicola. Ma in realtà nel documentario non viene raccontato nulla di distante dalla realtà: Hamas non è dalla parte della comunità Lgbt, anche se la galassia arcobaleno scende in piazza per attaccare Israele.
Proprio come il Pd, i pro-Pal hanno svelato la loro vera natura: censurare la verità, coprire le schifezze commesse da Hamas, celare la vera esistenza della comunità Lgbt a Gaza, sotto il dominio dei terroristi. Non la pace, non la salvezza dei civili innocenti. Il vero problema è che la sinistra e i vari collettivi cresciuti a pane e ignoranza difficilmente apriranno gli occhi…
Franco Lodige, 15 dicembre 2024
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