Segui i soldi. Chi è, infatti, che paga quelli che si incollano nei musei, che si stendono sull’asfalto a rischio pedate nei denti, che imbrattano i monumenti sapendo che dovranno risarcire? Il solito Soros? Certe cose, infatti, non si improvvisano, non sono gesti d’impulso da plagiati da Greta Thunberg. C’è una regia e, dunque, qualcuno scuce.
Ora, l’ultima trovata è interrompere la messa. Non si rischia niente. La filosofia woke e il green-pensiero, martellati dall’alto, hanno creato una specie di paralisi. Circola in rete una serie di vignette mute: 1) il rapinatore aggredisce la vecchietta, 2) la vittima reagisce a ombrellate, 3) dietro il vetro a raggi x, tra i soliti sospetti, c’è la vecchietta e il rapinatore la indica al poliziotto. Se siamo alle barzellette, vuol dire che la vox populi è stufa di vomitare di fronte agli spettacoli del mondo al contrario di vannacciana memoria. Eppure, i politici, che campano di voti, non ne tengono conto. Ciò significa che, più del popolo, hanno paura di qualcun altro.
Ecco perché ho detto che il woke e il green vengono dall’alto. Perciò, fai pure qualcosa contro la legge e il buonsenso, ma se è woke o green vai sul liscio. E poi, non ha cominciato la polizia, con la scusa del covid, a interrompere le messe? Pur sapendo che un gesto del genere è sanzionato da codice penale? Ma se bloccando il traffico rischi il linciaggio (si fa per dire, nessuno oserebbe toccarti) o almeno strattoni e scapaccioni, dissacrando ciò che i cattolici hanno di più sacro, l’eucarestia, hai due alleati: don Abbondio e il Papa. Infatti, gli attivisti che hanno fatto irruzione durante la messa detta per giunta dal vescovo si erano portati dietro le due encicliche «verdi» del Papa: ahò, ipse dixit! Il presule, ha detto: prego si accomodino. Li ha lasciati fare il comizio, poi a continuato la messa con loro schierati accanto all’altare, striscioni compresi. Infine, il buffetto: “Ringrazio anche i nostri amici con i cartelli. Siamo dalla stessa parte. Forse siamo meno irrequieti, ma anche noi preghiamo per la pace”.
Forse siamo meno irrequieti. No, eccellenza, siamo vigliacchi. E lo siamo diventati, perché non eravamo così. I nostri padri hanno costruito le cattedrali e versato il sangue a Lepanto. Ma avevano i poteri forti dalla loro. Oggi, a molti di noi le mani prudono al vedere certe scene, ma sappiamo che faremmo la fine della vecchietta di cui sopra. Nel caso in fattispecie, lo sa pure quel vescovo. Ed ha agito saggiamente. Che doveva fare, come don Camillo? Per ritrovarsi sconfessato dal suo superiore, linciato a mezzo stampa, assediato dai microfoni con le loro domande cretine, minacciato dai centri sociali?
Ormai del c.d. pensiero dominante hanno paura tutti, perfino il governo della Meloni. Togliatti, vinta, lui, la guerra, lasciò tutto a De Gasperi, per sé volle solo la cultura e, personalmente, il ministero di grazia&giustizia. Il marxismo, infatti, è una religione. E, come tutte le religioni, ragiona in termini di eternità. Gli altri, hanno una prospettiva che al massimo arriva fino alla prossima elezione. Però in rete c’è anche un video in cui alcuni fedeli francesi recitano il rosario in ginocchio sul marciapiede. Arriva un maghrebino e si piazza dietro, accende uno stereo e parte a tutto volume una canzonetta in arabo. Un signore posa il suo rosario e abbatte a manate il maghrebino. Sa di certo che rischia non solo la toga rossa, ma anche la coltellata musulmana. Ma ha più paura del suo Dio che degli uomini.
Rino Cammilleri, 9 dicembre 2023
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