“Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada lì ricomincia la storia del calcio“ (Jorge Luis Borges). Ogni volta che rileggo questa frase un brivido percorre il mio corpo. Perché il calcio è lo sport che in tutto il mondo è diventato un fenomeno popolare e sociale, una macchina di passioni, di aggregamento e di intrattenimento mondiale? Sociologi e antropologi ci hanno scritto tanto su questo tema ma la risposta più sintetica e profonda è questa: perché il Calcio rappresenta l’aforisma perfetto della vita!
Nei suoi aspetti positivi e negativi, con le sue bandiere e i simboli di appartenenze che forse sono le uniche cosa che non vengono mai tradite, con i suoi codici d’onore fuori e dentro il campo ma soprattutto negli spogliatoi, con le sue regole imperfette come la vita,con le sue furbizie ma anche con il rispetto, con il suo sciame di campanilismo e nazionalismo, con i suoi codici anche all’interno delle tifoserie. Con il suo goal come espressione di godimento, di penetrazione, di conquista.
Proprio la settimana scorsa si sono svolte la Coppa d’Africa e la Coppa d’Asia con centinaia di milioni di persone attaccate alle televisioni nei più sperduti (rispetto a noi) villaggi e luoghi del mondo. Oramai non è più solo una questione europea e sudamericana. Il calcio è globale.
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Eppure, mentre faccio queste considerazioni anche la scorsa settimana si è abbattuta l’ennesima notizia che ci ha colpito: il prossimo 2 marzo il calcio mondiale potrebbe ritrovarsi con una nuova regola, il cartellino blu!
Il quotidiano britannico Telegraph, poi ripreso da altre testate d’Oltremanica, ha riferito che la novità è seriamente al vaglio dell’Ifab, l’International Football Association Board, che nella prossima riunione che si svolgerà a Glasgow, in Scozia, potrebbe appunto dare il via libera alla sperimentazione.
Verrebbe di fatto stravolto il gioco del calcio, almeno in una sua parte fondamentale: i cartellini. Oltre al giallo (ammonizione) e al rosso (espulsione), potrebbe comparire infatti il blu: un’espulsione a tempo, seguendo il modello della penalità dell’hockey.
Il calcio segue le mutazioni della società. In questi anni ci sono stati tanti cambiamenti di regole: introduzione Sala Var, oramai i goal sono un ‘coitus interruptus’, non si può mai esultare, occorre aspettare tutte le verifiche anche minime di un centimetro e l’arbitro sta perdendo oramai competenza e autorità; tempi di recupero oramai allungati ma senza rispettare il tempo effettivo e ultimamente la novità più importante ha riguardato le 5 sostituzioni possibili in una partita. Per non parlare delle regole sui rigori oramai ridicoli.
Il calcio è l’aforisma della vita e sta cercando di avvicinarsi con questa ultima proposta di nuova regola delle espulsioni a tempo, sempre di più al calcio virtuale. Il calcio segue le mutazioni del nostro mondo: ma è ancora il calcio di quando giocavamo in strada da ragazzini? Vogliamo che sia simile ad un videogioco tutto perfetto ma non reale?
Diciamola tutta stanno stravolgendo il gioco del calcio e c’è un limite a tutto. Il cartellino Blu è una scemenza che non c’entra nulla con il calcio!
Camillo Milko Pennisi, 14 febbraio 2024
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