Ecco il menu: 1) Aperitivo con tocchetti di farinata; 2) Turtun di Castel Vittorio (torta salata di verdure ed erbe selvatiche); 3) Tazza di brodo di gallina; 4) Gallina nata, vissuta, infine bollita a Castel Vittorio, come il bagnetto ligure che l’ha esaltata; 5) Stroscia all’olio, dolce del Cinquecento dedicato a San Gregorio; 6) Un rosso giovane, U Picettu (in italiano Pettirosso) di Durin (Ortovero, Albenga), dai profumi che ricordano quelli della brezza marina e della macchia mediterranea che circonda le viti.
È stata una splendida cena, e una grande soddisfazione: l’obiettivo per il quale il menu era stato concepito, è stato raggiunto, e pure alla grande. Non uno straccio di osceno cibo globalizzato è entrato in casa nostra, non un euro ha lasciato la Liguria. Siamo rimasti due vecchi, con un Natale in più, ma non infami, semplicemente felici. Buon Natale a tutti.
Riccardo Ruggeri, 28 dicembre 2019 Zafferano.news