Il centrodestra le ha suonate a Fedez&co.

Il podcast di Alessandro Sallusti del 14 febbraio 2023

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Al dunque, a Fedez e compagnia più o meno cantante, gliela cantata il centrodestra.

Il centrodestra ha vinto a mani basse le elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio. Altro che Sanremo, grande musica per le nostre orecchie, una colonna sonora firmata Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, che a questo punto pare proprio ci accompagnerà per i prossimi anni al netto di qualche inevitabile stecca, tipo quella dell’altra sera del Cavaliere di Arcore sull’Ucraina, che può sempre capitare anche nelle migliori orchestre. Pd, 5 Stelle e il duo Calenda Renzi, rafforzato a Milano da una miliardaria, Letizia Moratti, convinta che i voti si possano comprare, hanno perso. Punto e a capo.

E hanno pure perso molto male. Avrebbero perso, così dice il risultato, in qualsiasi modo, uniti, scissi, apparentati, si fossero presentati alle urne. Avrebbero perso, aggiungo, a prescindere dall’affluenza che oggi, essendo stata bassa, sarà da loro usata come foglia di fico per provare a mitigare la debacle.

Ora, va bene Sanremo e la libertà di opinione, ma i fatti dicono una cosa chiara. Nel 2014 le sinistre governavano il paese e 16 regioni su 20. Oggi, Sanremo dopo Sanremo, è esattamente l’opposto. Le destre comandano a Palazzo Chigi e in 16 regioni. Vogliamo quindi dire con ragionevole certezza che il problema sta nelle politiche della sinistra e non in quelle della destra? Vogliamo dire che sbandierare i fantasmi del fascismo, le scollature della Ferragni, che coccolare i trafficanti di immigrati e i deliri di Zan e delle sue teorie transgetiche non è cosa gradita agli italiani? Vabbè, affare a loro.

A noi piace registrare che i lombardi hanno capito che Attilio Fontana è stato un eroe della lotta al Covid e non un complice del virus, che i laziali bocciano anni di governo Pd e si affidano finalmente a un manager di grande esperienza, Francesco Rocca. A noi piace registrare che il risultato di ieri rafforza la stabilità del paese, cosa che è il presupposto per la crescita, la quale crescita, alla faccia dei gufi e di osservatori interessati, da quando si è insediato il governo Meloni sta procedendo meglio del previsto.

Che dire, grazie Fedez, grazie Letta, grazie Conte, insomma grazie a chi vive in un paese che esiste solo nella loro fantasia.

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