Il centrodestra torni a battersi per la libertà

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C’è una parola che è il grande assente nel dibattito politico e mediatico ed è la libertà. Fosse solo una carenza lessicale non ci sarebbe da preoccuparsi ma la mancanza è più profonda ed è legata ai valori e al principio che il termine porta con sé.

Valore cardine

Valori che vanno di pari passo con il concetto di democrazia e che, non a caso, sono sanciti dalla nostra Costituzione. L’importanza delle libertà individuali, la libertà di pensiero e di espressione, la libertà di lavorare, la libertà di fare impresa, la libertà di fare cultura, la libertà di andare a scuola, la libertà di difendere i nostri diritti costituzionali. È una battaglia culturale ancor prima che politica poiché la libertà dell’uomo è un valore cardine del pensiero occidentale che non possiamo mai dimenticare, specie in questo momento. Per anni ci hanno accusato di essere fascisti solo perché uomini di destra, stiamo scoprendo che eravamo solo persone libere, in prima linea per difendere i valori della democrazia. Ci accusano di non avere a cuore la vita umana, noi che da sempre lottiamo contro l’aborto e per salvare la vita dei più deboli e fragili. Il punto è che siamo diversi, vogliamo uno stato forte nella difesa dei confini, nel tutelare i nostri interessi nazionali, nella difesa della nostra identità, non uno Stato che ci dica cosa fare dentro casa nostra. Questo non lo accetteremo mai. Perciò occorre sottolineare il nostro diritto alla libertà che non è antitetico al diritto alla salute.

Libertà, questa sconosciuta

L’aumento dei contagi negli ultimi giorni e le preoccupazioni legate a una seconda ondata pandemica, impongono senza dubbio senso di responsabilità e la necessità di adottare precauzioni ma ciò non toglie l’importanza di rispettare diritti costituzionali come la libertà individuale e il diritto al lavoro, due concetti che sembrano estranei all’azione del governo che dimentica le gravi conseguenze socio-economiche delle misure restrittive non tenendo in considerazione le esigenze dei lavoratori, dei precari, dei commercianti, dei liberi professioni, delle imprese e degli imprenditori, categorie già piegate dal precedente lockdown.

Ad oggi siamo l’unica nazione europea con in vigore uno stato di emergenza dalla scorsa primavera che è stato prorogato fino al 31 gennaio. Misure a salvaguardia della salute possono essere adottate senza la necessità di dichiarare lo stato di emergenza, con tutto ciò che ne consegue, come avviene nel resto d’Europa.

Costituzione ed Europa, due concetti di cui negli ultimi anni la sinistra si è riempita la bocca e ora sempre aver dimenticato tutto d’un tratto ma che non possiamo far finta non esistano poiché è in gioco la nostra libertà.

Francesco Giubilei, 14 ottobre 2020

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