Commenti all'articolo Il cinema dei radical chic: nessuno lo vede, ma ci costa un patrimonio

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Nicolò
Nicolò
20 Settembre 2024, 23:14 23:14

Oltretutto, molti di questi film non riescono a uscire nelle sale perchè non trovano distribuzione. Poco male, tanto gli autori la pagnotta l’hanno già guadagnata. Sono il prodotto di gente senza alcun talento, che però dispone di qualche aggancio politico.

giupor
giupor
20 Settembre 2024, 23:09 23:09

Da tempo lo sostengo: via tutti i finanziamenti improduttivi, a giornali, spettacolo, Anpi, Coop e associazioni varie, compresa quella inutile presieduta da Brunetta che da ministro voleva chiuderla e ora ci sguazza.
Tagliare la spesa pubblica, radicalments. Che si arrangino o chiudano.

Basilio
Basilio
20 Settembre 2024, 22:48 22:48

Con le dimissioni di Sangiuliano speravano nello scampato pericolo, come i topi che tornano a ballare appena il gatto vien fatto uscire di casa; ma la danza pare essersi interrotta troppo presto.

È arrivato il gatto Giuli, quello senza laurea e nero come la pece.
Spero vi tolga anche l’aria.

Basilio
Basilio
20 Settembre 2024, 22:34 22:34

È il cinema di quelli che si dicono “impegnati”; di quelli che se non sei di sinistra sei un minorato; di quelli che si profondono in dotte analisi che neanche loro riescono a capire.

È il cinema di chi, per sfinimento, riesce a far dire al vile Fantozzi: «la C.K. è UNA CAGATA PAZZESCA!».

Fabio
Fabio
20 Settembre 2024, 22:33 22:33

Nell’articolo si parla di 2024 … ma sono stati azzerati i contributi quest’anno?
Lo spero naturalmente

Tizy
Tizy
20 Settembre 2024, 21:59 21:59

Ci starebbe bene una rivoluzione, una di quelle di cui continuano a cianciare sempre i comunisti, la rivoluzione dei contribuenti.

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