Esteri

Il coraggio di mettere a nudo l’islam

Una studentessa iraniana arrestata a Teheran. Si spoglia contro il regime, e le femministe mute

Di recente una studentessa iraniana è stata arrestata a Teheran, nell’Università Azad, colpevole di aver violato le norme sull’abbigliamento. Il motivo dovrebbe stupire, sconcertare, ci sembra qualcosa di così lontano dalla civiltà, civiltà alla quale siamo abituati ma che talvolta mettiamo in discussione, poi leggiamo fatti come questi, e all’improvviso l’Occidente non ci sembra così male. Nella Repubblica Islamica non si tratta di nient’altro che ordinaria amministrazione. Questa ragazza sarebbe stata aggredita inizialmente dai membri della milizia di Basij, una polizia morale presente anche nelle università, per un illecito etico imperdonabile, quello di aver indossato il velo in modo inappropriato, poi lei, in segno di protesta, si sarebbe spogliata, rimanendo in intimo. Poco dopo c’è stato l’arresto.

Tristi sono state le parole di Amir Mahjoub, direttore generale delle relazioni pubbliche presso l’università, il quale ha definito “indecente” l’atto della studentessa e ha affermato che “la sicurezza del campus è intervenuta e l’ha consegnata alle autorità di polizia”. Secondo il bollettino studentesco Amir Kabir la studentessa sarebbe stata picchiata violentemente durante l’arresto. In un Paese civile un direttore di un’università dovrebbe essere in prima linea a tutela degli studenti, piuttosto che difendere le restrizioni folli dei carnefici della libertà. Questo sono i miliziani di Basij, i quali nascono come forza paramilitare iraniana, subordinati ai pasdaran, ma in seguito alla guerra con l’Iraq si sono dedicati prevalentemente a far rispettare le regole di comportamento, di vita, regole morali, regole dettate dallo jihad che consisterebbero nel volere di dio.

I Basiji, insieme alla Gasht-e Ershad, la polizia morale principale, si occupano dell’imposizione dello Hijab, arrestano e picchiano le donne in caso di violazione delle norme relative all’abbigliamento, che deve essere sempre abbastanza largo da coprire le forme, sopprimono le manifestazioni studentesche, arrestando, pestando, e se necessario anche uccidendo i dissenzienti. Le persone arrestate vengono portate in una stazione di polizia o in strutture di correzione dove viene insegnato loro come vestirsi o comportarsi prima di essere rilasciate ai loro parenti, ovviamente maschi. Spesso vengono costrette a scusarsi e ad assicurare che vivono in piena fedeltà con i dettami religiosi.

C’è chi sperava che si fosse messo un punto a queste vicende in seguito alla morte di Masha Amini, la ventiduenne aggredita e uccisa a forza di botte nel 2022 perché la sua hijab non le copriva adeguatamente il capo. Tragedia che portò ad una rivolta nel paese con oltre 600 morti, 20 mila arrestati, e 7 giustiziati per impiccagione con l’accusa di coinvolgimento nelle proteste. Uno di loro venne addirittura esposto al pubblico. Le attività della polizia morale vennero sospese solo per dieci mesi, per poi tornare per le strade con truppe rafforzate.

Un mondo dove accade ancora tutto questo è un mondo ignobile, ingiusto, un mondo che va cambiato. Cara sinistra, quelli sono gli unici conservatori che rappresentano un pericolo per la democrazia, loro sono i veri nemici della libertà. Vanno combattuti per liberare un popolo che non sa di poter essere libero, perché gli uccelli nati in gabbia pensano che volare sia una malattia. Israele sta combattendo un po’ anche per questo, per permettere di volare a chi ha sempre avuto le ali ma non ha mai potuto utilizzarle.

Massimiliano Bertagna, 4 novembre 2024

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