Il corso (obbligatorio) in Ateneo: “Terra inquinata dall’uomo bianco, cristiano e etero”

Al peggio non c’è mai fine: l’università di Liegi ha istituito un corso obbligatorio per tutti che dà spazio all’ambientalismo woke

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Al peggio non c’è mai fine e questo lo sappiamo. Ormai la religione woke ha contagiato diversi settori della nostra società, ma una delle principali roccaforti resta l’università. La stragrande maggioranza degli atenei occidentali ospita le teorie del risveglio e le rivendica, spesso con violenza e senza il minimo buonsenso. Lo abbiamo visto con la crisi in Medio Oriente, con la galassia Lgbt, con il razzismo (a targhe alterne). Ma attenzione, perché l’asticella è stata alzata e di parecchio dall’università di Liegi, che ha istituito un corso obbligatorio di Ecologia e Sostenibilità, trasversale a tutti gli indirizzi. Ed ecco il punto di partenza dell’insegnamento: l’inquinamento è colpa dell’uomo bianco, cristiano, eterosessuale.

Il corso “Durabilité & Transition” è previsto per tutti gli studenti iscritti a una laurea triennale dell’ULiege: da chi frequenta Filosofia a chi frequenta Scienze politiche, nessuna differenza. L’insegnamento woke non risparmia nessuno. “Esiste oggi un consenso scientifico sul degrado delle condizioni abitabili della terra e sulla responsabilità dell’uomo”, si legge nella scheda del corso, ma ecco l’attacco al grande nemico dei talebani del risveglio, l’uomo occidentale, bianco, cristiano ed eterosessuale. Colpevole di non fare parte di una minoranza, di avere carnagione chiara, di non bestemmiare e di non essere attratto dagli uomini.

L’inquinamento è dunque legato indissolubilmente al colore della pelle, alla religione e anche all’orientamento sessuale secondo i soloni che hanno dato vista a questo corso integralista. E non è un caso che all’interno della scheda di presentazione vi siano riferimenti al capitalismo, alla colonizzazione e al patriarcato. Perché è questo il punto: puntare il dito contro il nemico senza alcuna base scientifica, senza alcuna prova, tanto nessuno avrà mai il coraggio di smentire. Anche perché chi si azzarda a mettere in discussione certe stupidaggini viene immediatamente additato come omofobo, razzista, sessista, fascista, sciovinista e scegliete qualche altro insulto “abituale” degli amici del rimbambimento  globale.

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È chiaro che il pensiero woke stia ormai invadendo le nostre università, con tutti gli eccessi che ne conseguono, ma c’è ancora chi si ostina a negare. La stessa università di Liegi negli ultimi tempi si è contraddistinta per la sua appartenenza al clan del risveglio. Nessun commento sulle proteste pro-Pal, se non la rassicurazione fornita agli studenti di non avere alcun partenariato con Israele e soprattutto di non avere alcuna intenzione di impegnarsi in tal senso. Ambientalismo, ma anche immigrazione e genere. Da una parte i richiedenti asilo hanno accesso a tutti i corsi con il massimo delle agevolazioni, dall’altra seminari e iniziative di ogni genere per genuflettersi alla minoranza – rumorosa ma pur sempre minoranza – arcobaleno.

Franco Lodige, 9 ottobre 2024

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