E allora, signor Fedez, permette che ci inquieti il fatto che i bambini siano sottoposti a un programma coatto di sessualizzazione? Ci può dar fastidio che la scuola pubblica, per cui tutti paghiamo le tasse, diventi veicolo di un’ideologia e di un’antropologia che, fino a prova contraria, abbiamo il diritto di non condividere? Queste cose possiamo fargliele notare, gentile Fedez, o siccome la pensiamo così, lei è convito che bruceremmo un figlio gay in un forno? Che Italia sogna, lei? Un’Italia in cui i ragazzini, oltre a finire spiattellati sui social fin dal primo vagito, siano anche soggetti a sistematico lavaggio del cervello da parte delle associazioni di parte? Con l’incoraggiamento di Amazon e del dio Stato?
Alessandro Rico, 4 maggio 2021