Politica

Il disappunto di Meloni: “La mia vita in piazza senza pietà”

Il premier a tutto campo: la lite coi giudici che “non c’è”, la riforma del patto di stabilità e il salario minimo

meloni premierato

Nel corso di un’intervista a Non Stop News trasmessa su Rtl 102.5, il premier Giorgia Meloni ha toccato una serie di temi sensibili, tra cui la relazione tra la politica e la magistratura, l’effetto della pandemia sulle giovani generazioni, e il suo punto di vista sulla riforma costituzionale in discussione e il contrasto tra partiti politici.

La lite governo-giudici

“Non vedo alcuno scontro tra politica e magistratura, non potrebbe venire da me, persona di destra con grande rispetto per chi serve lo Stato”, ha affermato il premier, puntando poi il dito contro “una piccola, piccolissima ma rumorosa parte della magistratura che per ragioni ideologiche ritiene di fare altro rispetto al suo ruolo, disapplicando provvedimenti di un governo che non condivide”. Sull’argomento, la Meloni ha manifestato stupore sulle affermazioni dell’Anm secondo cui “la riforma costituzionale voluta da governo è un attacco alla magistratura, che non viene neanche toccata, e addirittura una deriva antidemocratica”.

Il funerale di Giulia Cecchettin

In seguito, Meloni ha rivolto l’attenzione al controverso caso di femminicidio di Giulia Cecchettin, sottolineando che “non abbiamo capito abbastanza l’impatto del covid sulla socialità dei giovani, di quello che passa con rapidità sui telefonini, sui social”. Ha inoltre esortato le donne a non avere paura di denunciare la violenza: “Noi siamo libere, non è normale aver paura di un uomo che dice di amarti: chiamate il 1522 se avete paura, qualcuno vi può aiutare”. Secondo la leader di Fdi, il funerale di ieri può essere “una svolta” dopo le parole del papà e la grande partecipazione in chiesa.

Il salario minimo

Proseguendo, Giorgia Meloni ha affrontato il tema del salario minimo, criticando l’inazione dei governi a guida Pd e 5s negli ultimi dieci anni. “M5s, Pd ci dicono che il salario minimo è l’unica cosa che va fatta in Italia ma in dieci anni al governo non l’hanno fatta, e mi stupisce la posizione di alcuni sindacati che vanno in piazza per rivendicare il salario minimo e quando vanno a trattare i contratti collettivi accettano contratti con poco più di cinque euro all’ora come accaduto di recente con il contratto della sicurezza privata”.

Il patto di stabilità

Sono ore delicate anche per i temi europei. “Non si può dire sì a una riforma del Patto che poi non si può rispettare” ha spiegato Meloni, facendo riferimento alle nuove regole della governance europea. “Sono ore serrate di questa trattativa, è un momento molto delicato – ha aggiunto – Crediamo che un’Europa seria debba tenere in considerazione nella nuove regole della governance le strategie che si è data. Abbiamo il Pnrr, la transizione energetica, digitale: non si può non tenere conto degli investimenti che l’Europa chiede. Stiamo facendo del nostro meglio per costruire una sintesi efficace ma ragionevole”. In futuro, quando ci saranno le elezioni, le cose potrebbero anche cambiare. “Oggi abbiamo una grande occasione, lo scenario che si potrebbe realizzare è quello in cui in Parlamento europeo si riesce a costruire una maggioranza più compatibile a livello di visione. Potremmo ritrovarci con istituzioni europee in cui l’Italia conta molto di più: è il mio obiettivo, l’obiettivo della maggioranza”.

La riforma costituzionale

Sul premierato invece il leader di FdI non intende fare passi indietro, nonostante le critiche ricevute da più parti. “Noi non abbiamo toccato i poteri del presidente della Repubblica – ha spiegato Meloni – Abbiamo volutamente lasciato inalterato il valore e il ruolo del presidente della Repubblica, in questo caso di Sergio Mattarella, che è una figura che sicuramente per gli italiani rappresenta un assoluto punto riferimento”. Chi contesta la riforma, è il ragionamento del presidente, era “abituato a fare il bello e cattivo tempo facendo e disfacendo il governo nei palazzi”. Una modalità che con l’elezione diretta verrebbe totalmente azzerata.

La vita privata

Infine, Meloni si è concessa anche una riflessione sulla sua vita privata. I fatti sono noti: dopo la pubblicazione di alcuni fuorionda, la premier ha troncato la relazione con Andrea Giambruno, padre della figlia Ginevra. “Diciamo che della mie questioni private si è parlato a volte senza pietà, però alla fine me lo metto in testa e si combatte”, ha detto il premier ammettendo di aver vissuto “un anno tosto”. “Un anno in cui è accaduto tutto quello che poteva accadere, il segreto è un pò vivere giorno per giorno, come direbbe Rambo. Cerchiamo di affrontare ogni problema in modo più pragmatico e serio possibile facendo gli interessi dei cittadini italiani. Nel disastro che ci siamo trovati a gestire, arrivano risultati che raccontano di quello che si è fatto con serietà”.