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Il discorso del premio Nobel: “Non c’è alcuna crisi climatica”

Il famoso fisico John Clauser al Quantum Korea 2023 attacca la “pseudoscienza” del clima

clauser clima screen

Pubblichiamo la traduzione del discorso di John Clauser, Premio Nobel per la Fisica 2022, alla Conferenza «Quantum Korea 2023» del 17 giugno di quest’anno.

Mi è stato chiesto di dare un breve discorso che fosse di ispirazione per i giovani scienziati coreani. Non ero sicuro delle cose da dire, ma ecco qui quanto di meglio son riuscito a fare. Per la verità esso ha poco a che fare con la fisica quantistica ma, lo stesso, ecco alcuni miei pensieri che potrebbero essere d’ispirazione per i giovani scienziati. È da molto tempo che sono un fisico sperimentale – in realtà lo sono stato per tutta la mia vita – e nel laboratorio di fisica ho avuto il privilegio di poter letteralmente parlare con Dio, anche se mi considero ateo. Perché è proprio in un laboratorio di fisica che io sono in grado di porre precise e matematicamente fondate domande e, in corrispondenza, ottenere risposte. Ho così letteralmente “osservato” delle verità universali. E l’ho fatto tramite accurate misurazioni dei fenomeni naturali.

È stato nel laboratorio di fisica che una volta ho risolto il dibattito tra Albert Einstein e Erwin Schrödinger, da una parte, e Niels Bohr e John Von Neumann, dall’altra. In laboratorio ho posto una semplice domanda e cioè quale di questi due gruppi avesse ragione e quale torto. Non conoscevo in anticipo la risposta che avrei ottenuto; sapevo solo che avrei potuto ottenere una risposta. E in essa ho così trovato la reale verità. Sono convinto che la reale verità può essere trovata solo osservando attentamente i fenomeni naturali. La buona scienza si basa sempre su buoni esperimenti e le buone osservazioni prevalgono sempre sulle elucubrazioni della teoria. Naturalmente, gli esperimenti approssimativi sono controproducenti e forniscono disinformazione scientifica: ecco perché i bravi scienziati ripetono con molta attenzione gli esperimenti degli altri.

La lotta contro la pseudoscienza

Per ispirare i giovani scienziati, suggerirei che è oggi il momento giusto per osservare attentamente la natura. Perché? Perché a me sembra che oggigiorno il mondo attuale è saturo, letteralmente inondato, di pseudoscienza, di cattiva scienza, di abbagli, di disinformazione e di persone che chiamerò tecnocon. I tecnocon sono coloro che usano la disinformazione scientifica a fini opportunistici: sono burocrati, politici, direttori di laboratorio di nomina politica, e simili, sono sommersi dalla disinformazione scientifica e a volte la creano ed alimentano.

Il mio obiettivo qui, ora, è solo cercare di ispirare voi giovani scienziati a osservare direttamente la natura, in modo che anche voi possiate determinare la reale verità e utilizzare le informazioni ottenute da esperimenti accuratamente eseguiti per fermare la diffusione degli abbagli, della disinformazione deliberata e dei tecnocon. (…)

La crisi climatica: verità o pseudoscienza?

Ora, io non sono l’unico a stare a notare la pericolosa proliferazione della pseudoscienza. Recentemente, se n’è accorta anche la Fondazione Nobel che, per affrontare il problema, ha formato un nuovo comitato di esperti, chiamato Ipie: «International panel on information environment» (Comitato internazionale sull’ambiente dell’informazione). L’intenzione della Fondazione è di prendere a modello l’Ipcc, l’International Panel on climate change delle Nazioni unite. Personalmente, ritengo che stiano commettendo un grosso errore in questo sforzo, perché a mio avviso l’Ipcc è una delle più pericolose fonti disinformazione.

E ora passo ad avanzare raccomandazioni che dovrebbero favorire questo nuovo comitato a raggiungere i propri obiettivi. In passato noi scienziati facevamo anche da revisori (referee) per gli articoli che ciascuno di noi proponeva di pubblicare nelle riviste scientifiche più quotate. Facevamo questo proprio per evitare la pubblicazione di abbagli e la proliferazione della disinformazione scientifica. Recentemente sembra che questo processo faccia cilecca, ma bisognerebbe dargli nuovo vigore. E siccome nel corso della mia carriera di scienziato mi è stato spesso chiesto di revisionare molti articoli di riviste scientifiche, qui offrirò alcuni consigli.

Non vi è alcuna crisi da cambiamenti climatico

La prima cosa molto importante è che il vostro lavoro sia basato su attente osservazioni. Dovete sforzarvi di riconoscere quelli che io chiamerò «elefanti nella stanza», in bella vista… “nascosti”. Dovete imparare a porre domande molto semplici. Per esempio, io stesso nella mia ricerca ho trovato un elefante nella stanza: ne parlerò alla mia conferenza sulla meccanica quantistica, come da programma. Un altro elefante nella stanza che ho recentemente scoperto riguarda il cambiamento climatico: son convinto che non vi sia alcuna crisi da cambiamento climatico.

La verità vera può essere trovata se e solo se si impara a riconoscere e a usare la buona scienza; è questo è particolarmente vero quando la reale verità è politicamente scorretta e non appoggia i desideri dei leader politici o gli interessi e gli obiettivi di chi fa affari con la politica. Anche la comunità scientifica può a volte farsi illudere dalla pseudoscienza.

Anche la comunità scientifica può a volte farsi illudere dalla pseudoscienza. Ricordiamo che se si vuole che la pseudoscienza passi per scienza vera basta girarla a piacimento e farla diventare “vera”. È importante, allora, che un revisore conosca e utilizzi una fisica che sia matematicamente fondata: un bravo scienziato deve saper derivare e risolvere le equazioni differenziali. Questa è stata la prima cosa che io stesso ho imparato da studente al Caltech. Seguite quindi l’insegnamento di Sir Isaac Newton, che ha scoperto che il mondo è governato da equazioni differenziali. È vero, ha dovuto inventare il calcolo infinitesimale per fare la sua scoperta, ma l’ha fatta.

La scienza come guida verso la verità

Inoltre, un bravo revisore deve saper identificare correttamente i processi dominanti. Come punto di partenza, il modo migliore per farlo è saper effettuare stime dell’ordine di grandezza dei vari processi ipotizzabili. Uno degli esempi che posso fare riguarda il cambiamento climatico: credo che il processo dominante sia stato identificato con un errore di un fattore di 200. Ma se si sbaglia di un fattore 200 – o anche di un fattore 100 – allora il processo vero potrebbe essere troppo piccolo per essere importante. A volte capita che alcuni promuovano nuove idee che sono sbagliate per un fattore di un milione: costoro semplicemente non hanno fatto bene i loro calcoli. La cosa più patetica di tutte è che a volte questi non sanno neanche cosa serve per fare i calcoli corretti: è la loro mancanza di conoscenza scientifica a trasformare la scienza in pseudoscienza, utile poi a promuovere quelli che ho chiamato tecnocon, cioè obiettivi politici opportunistici. I tecnocon sono facilmente smascherati e identificati se si effettuano calcoli sui soli ordini di grandezza. È anche molto importante che un revisore applichi buoni metodi statistici basati sul calcolo e sul buon senso.

Ma fate attenzione: anche se state facendo della buona scienza, potreste imbattervi in aree politicamente scorrette. Ho diversi esempi che ora non ho il tempo di discutere, ma uno posso affermarlo con sicurezza: non esiste una vera crisi climatica e il cambiamento climatico non causa eventi meteorologici estremi. Grazie.

John Clauser, Premio Nobel per la Fisica 2022