Ma nonostante ciò potrebbe essere altrettanto rumorosa. È da loro che possiamo sperare che parta quel grido di dolore che la nostra società assuefatta non riesce a emettere.
E se ai tempi di Viviani “si era troppo abituati a considerare gli universitari come giovani borghesi decisi a non amareggiare la loro gioventù con grosse questioni o capaci al massimo di qualche rumorosa manifestazione goliardica”, anche oggi i progressisti non credono al dissenso che a macchia di leopardo dalle scuole alle università sta emergendo per forme di studio allucinanti.
Nicola Porro, Il Giornale 27 dicembre 2020