Brasile: l’estrazione mineraria illegale dell’Amazzonia in aumento, denuncia leader Yanomami a The Guardian
Obiettivo dichiarato di Lula fu liberare il territorio indigeno Yanomami, uno dei suoi compiti principali dopo aver preso il potere il 1 gennaio. Lula visitò la regione per denunciare il “genocidio” commesso dal governo Bolsonaro ordinando un’offensiva per costringere i minatori a lasciare la riserva.
Oggi però Kopenawa, il presidente dell’associazione indigena Hutukara che ha trascorso quattro decenni in campagna contro la distruzione delle terre Yanomami, ha detto a The Guardian: “Sono arrabbiato e anche Madre Terra (Pachamama) è arrabbiata» perché ci sono «oltre 4.000 minatori in un territorio in cui vivono circa 30.000 persone Yanomami e Ye’kwana, compresi gruppi con nessun contatto con estranei. Sono un uomo della foresta pluviale, sono un leader tradizionale e sento che questi invasori rovinano il territorio Yanomami.”
Una fonte governativa che ha familiarità con la regione ha detto che “in alcune aree la situazione oggi è persino peggiore di prima.” La fonte governativa ha detto che il fallimento del Brasile nel controllare lo spazio aereo sulle terre Yanomami è stato uno dei principali motivi per cui i minatori sono tornati. Nonostante il divieto di volo imposto lo scorso aprile, “gli aerei illegali volano normalmente”. Inoltre, nessun blocco fluviale è stato istituito da Lula per tagliare le rotte di approvvigionamento.
Paolo Manzo, 30 dicembre 2023
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