Commenti all'articolo Il film di Zalone? Né di destra né di sinistra
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13 Commenti
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Aldo
7 Gennaio 2020, 17:23 17:23
Mia moglie ha preteso di vederlo e me lo son dovuto sorbire, sopportando anche la tortura del suono altissimo nella sala. Un’autentica meraviglia vedere tanta stampa e tanti commenti qui, impegnati a parlare del nulla assoluto, di significati nascosti, in quest’accozzaglia di nossenso e di luoghi comuni per asili infantili. Mi turba sentir dire che questo è cinema. Figuriamoci vederlo elevato a vettore di valori. Insomma, robetta di poco conto.
fabio
7 Gennaio 2020, 10:48 10:48
Persone che hanno visto il film mi dicono di esserne stati delusi, presumo avendo fatto il raffronto con la videoclip musicale che lo promuoveva. Operazione promozionale brillantissima che però ha poi lasciato un po’ di amaro in bocca a molti. Chissà se ne terranno conto alla prossima fatica del Checco nazionale?
Simone
7 Gennaio 2020, 9:27 9:27
A me il film è sembrato tutto fuorchè imparziale ed estremamente legato alle retoriche buoniste di sinistra. I migranti vengono dipinti esclusivamente come soggetti in fuga dalle milizie armate africane e quindi potenziali rifugiati di guerra. Se Zalone fosse stato imparziale, avrebbe innanzitutto evidenziato il fatto che solo il 10% circa è un vero rifugiato di guerra, il restante sono migranti economici o criminali in fuga dal proprio paese senza documenti. Questo perchè l’Africa è un territorio enorme dalle mille sfacettature. In Kenya e Congo ci sono rappresaglie armate, nel Corno d’Africa si muore di fame, nei paesi sub-sahariani non si è in pericolo, ma il tenore di vita è medio basso, per cui da questi paesi provengono principalmente migranti economici. Ci sono poi dei casi particolari: la Nigeria ha un PIL pari all’intero nord africa messo assieme (Egitto escluso), il Ghana e altri paesi sono in pieno boom economico, con grattacieli, aziende e autostrade in costruzione, dotati di aeroporti internazionali con voli (es. Lagos-Roma) che costano 500 euro. Per cui, a meno che uno non voglia volutamente far perdere le proprie tracce senza documenti, non trovo che senso abbia spendere 3mila euro per un trafficante di umani nel Mediterraneo anzichè spenderne 500 per un volo internazionale, regolare, con documento di identitá. Tant’è che stranamente gran parte degli spacciatori in… Leggi il resto »
Gian Mario Canu
7 Gennaio 2020, 7:47 7:47
Qualcuno non ride alcuni lo snobbano ma moltissimi vanno nelle sale .Zalone può vantare il risultato, ha centrato l’obbiettivo!
thalia
7 Gennaio 2020, 0:17 0:17
Non mi piacciono le commediole e dal primo momento non mi ha simpatizzato questo attore regista e non so che altro, anche se poi definito erede di Benigni che, prende un oscar per parlare di ebrei e prigioni, tema assai scontato per imbragare la folta comunità americana e il resto del mondo è facile. Per lo stesso motivo non conosco l’alto spessore artistico dell’attuale comico. Temi attuali, mi si dirà, ma che ritengo sorpassati e pretestuosi fino alla noia gli ultimi, giacché gli stessi italiani non vogliono uscirne fuori in quanto così si sta bene. Me lo hanno descritto, il film e trattasi di ciò, senza capo e meno coda in quanto manca coraggio per definire e finirla con una situazione imbarazzante di fronte al mondo, che non fa ridere e meno piangere anzi termina con un solito buonismo. Ma loro non sono David Lean, o Visconti che con i loro film giungevano a snocciolare gli intrighi e le tragedie che ne derivavano. Da Zalone se se così fosse traspare attraverso i milioni e sale che pare si continuino a occupare con questa pellicola, la mera stupidità di noi italici.
Mia moglie ha preteso di vederlo e me lo son dovuto sorbire, sopportando anche la tortura del suono altissimo nella sala. Un’autentica meraviglia vedere tanta stampa e tanti commenti qui, impegnati a parlare del nulla assoluto, di significati nascosti, in quest’accozzaglia di nossenso e di luoghi comuni per asili infantili. Mi turba sentir dire che questo è cinema. Figuriamoci vederlo elevato a vettore di valori. Insomma, robetta di poco conto.
Persone che hanno visto il film mi dicono di esserne stati delusi, presumo avendo fatto il raffronto con la videoclip musicale che lo promuoveva. Operazione promozionale brillantissima che però ha poi lasciato un po’ di amaro in bocca a molti. Chissà se ne terranno conto alla prossima fatica del Checco nazionale?
A me il film è sembrato tutto fuorchè imparziale ed estremamente legato alle retoriche buoniste di sinistra. I migranti vengono dipinti esclusivamente come soggetti in fuga dalle milizie armate africane e quindi potenziali rifugiati di guerra. Se Zalone fosse stato imparziale, avrebbe innanzitutto evidenziato il fatto che solo il 10% circa è un vero rifugiato di guerra, il restante sono migranti economici o criminali in fuga dal proprio paese senza documenti. Questo perchè l’Africa è un territorio enorme dalle mille sfacettature. In Kenya e Congo ci sono rappresaglie armate, nel Corno d’Africa si muore di fame, nei paesi sub-sahariani non si è in pericolo, ma il tenore di vita è medio basso, per cui da questi paesi provengono principalmente migranti economici. Ci sono poi dei casi particolari: la Nigeria ha un PIL pari all’intero nord africa messo assieme (Egitto escluso), il Ghana e altri paesi sono in pieno boom economico, con grattacieli, aziende e autostrade in costruzione, dotati di aeroporti internazionali con voli (es. Lagos-Roma) che costano 500 euro. Per cui, a meno che uno non voglia volutamente far perdere le proprie tracce senza documenti, non trovo che senso abbia spendere 3mila euro per un trafficante di umani nel Mediterraneo anzichè spenderne 500 per un volo internazionale, regolare, con documento di identitá. Tant’è che stranamente gran parte degli spacciatori in… Leggi il resto »
Qualcuno non ride alcuni lo snobbano ma moltissimi vanno nelle sale .Zalone può vantare il risultato, ha centrato l’obbiettivo!
Non mi piacciono le commediole e dal primo momento non mi ha simpatizzato questo attore regista e non so che altro, anche se poi definito erede di Benigni che, prende un oscar per parlare di ebrei e prigioni, tema assai scontato per imbragare la folta comunità americana e il resto del mondo è facile. Per lo stesso motivo non conosco l’alto spessore artistico dell’attuale comico. Temi attuali, mi si dirà, ma che ritengo sorpassati e pretestuosi fino alla noia gli ultimi, giacché gli stessi italiani non vogliono uscirne fuori in quanto così si sta bene. Me lo hanno descritto, il film e trattasi di ciò, senza capo e meno coda in quanto manca coraggio per definire e finirla con una situazione imbarazzante di fronte al mondo, che non fa ridere e meno piangere anzi termina con un solito buonismo. Ma loro non sono David Lean, o Visconti che con i loro film giungevano a snocciolare gli intrighi e le tragedie che ne derivavano. Da Zalone se se così fosse traspare attraverso i milioni e sale che pare si continuino a occupare con questa pellicola, la mera stupidità di noi italici.
Analisi perfetta. Grazie.