Il “fisco amico” della destra? In Italia la reintroduzione del redditometro! In Europa? L’armonizzazione fiscale. Al netto della marcia indietro di ieri della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il pastrocchio politico che lo ha preceduto, il problema di fondo rimane. La verità, amara, è che sulla riforma fiscale, di cui l’Italia ha un disperato bisogno, anche questo governo sta fallendo l’obiettivo. A votare andranno sempre meno italiani, ormai solo gli addetti ai lavori e/o collegati a vario titolo al baraccone del “clan degli statalesi” e le loro rispettive famiglie.
Spariranno pian piano anche quegli elettori “liberi” che ancora pensano che votare sia un “dovere civico” o che si recano alle urne per senso di appartenenza alla destra o alla sinistra. La melassa centrista di Renzi, Calenda e gli ex radicali di Bonino &c non attrae, nonostante questi partiti siano nati nei palazzi per osmosi e/o scissioni e non abbiano subito lo sbarramento all’ingresso dovuto all’odioso e incostituzionale obbligo di raccolta di centinaia di migliaia di firme autenticate per potersi presentare.
Gli “outsider” non comunicano nulla di rivoluzionario, chiedono “+Stato!” e sono lì tanto per dare un’apparenza di democrazia e fiancheggiare il nostro sistema istituzionale che ormai è una oligarchia guidata da 6 capi partito. Intanto la mangiatoia nelle partecipate dallo stato, dalle regioni e da tutte le articolazioni e centri di costo locali continua a suon di assunzioni a chiamata diretta, sprechi immondi e bilanci in rosso. Nessuna liberalizzazione dei servizi pubblici locali in agenda, perché i fortini dei partiti non si toccano e la gestione politica di questi carrozzoni colabrodo fa comodo a tutti.
Continuano incessanti le infornate all’Inps e all’Agenzia delle Entrate, enti pubblici mai in crisi. Nessun taglio, nemmeno alla cosiddetta spesa pubblica allargata e/o improduttiva. Ma il problema dell’Italia per lorsignori è: “l’evasione fiscale”. Le loro “stime” si scontrano però con i fatti: l’Italia è lo Stato tra i più tartassatori del mondo, il gettito sale ogni anno, nonostante la paralisi del PIL che ha ingessato la nostra economia per 20 anni a causa delle politiche anti-economiche e stataliste portate avanti da tutti i governi di ogni colore.
Siamo tra i paesi più corrotti del mondo, proprio grazie allo strapotere dei partiti e al debordare della mano politica in ogni ambito economico e gestionale. L’Italia resta un inferno fiscale e burocratico per partite Iva e imprenditori, nonostante l’avvento della destra al governo e gli ipocriti slogan pro-impresa e pro-contribuenti.
Andrea Bernaudo, 23 maggio 2024
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