Certo che il ministro Cingolani non li sopporta proprio sti “ambientalisti radical chic”, come lui stesso li aveva definiti solo qualche settimana fa. E ci mancherebbe altro, lui è un accademico, mica un politico che fa solo del “bla bla”, per dirla con Greta. Eppure, per l’occasione ha dovuto mettere da parte i suoi sentimenti e fare una comparsata di rito alla Youth4Climate di Milano dove ha incontrato la Thunberg e compagnia cantante cospargendosi anche un po’ il capo di cenere. Poi però, durante la giornata ha preso sempre più coraggio. Prima sul palco invitando i ragazzi a non limitarsi solo alla protesta ma a dedicarsi anche alla proposta e poi, a margine dell’evento, in un divertente fuorionda, dissacrando senza mezze misure la paladina svedese del clima. Il discorso tra il ministro ed il suo collaboratore sembra voler esprimere un concetto ben preciso: tutto fumo e niente arrosto sta Greta. E menomale che è famosa in tutto il mondo…
Evidentemente Cingolani si aspettava di più dall’eroina dell’ambientalismo 2.0 e dai suoi adepti e questo gli aveva provocato una certa ansia da prestazione. Ma ascoltate questo breve video e gustatevi il modo in cui il ministro e il suo uomo sminuiscono la performance pubblica della teenager svedese, con chiaro intento autocelebrativo.
“In fondo al di là delle chiacchiere abbiamo detto tutti la stessa cosa, no?”, chiede Cingolani al collaboratore cercando rassicurazioni che puntualmente arrivano. “No, no ma infatti”.
Subito dopo afferma di esser stato costretto a modificare tutto il discorso che si era preparato. “Io alla fine ho cambiato completamente tutto quello che avevo scritto. I Carbon offset (sistema di compensazione delle emissioni C02, ndr) non c’entrano un ca***”.
E infine arriva la pesante stroncatura di Greta. “Lei alla fine è stata meno concreta”, – dice il collaboratore. “Neanche una risposta sul fatto di dire, facciamo proposte. Cioè una proposta?”
“Ognuno ha il suo linguaggio”, replica a questo punto il ministro in un momento di malcelata modestia.
E prima di prendere l’ascensore, ecco la stoccata finale: “Non c’è Greta che tenga”.
Tanta riverenza per nulla, avrà di certo pensato il ministro. L’aspetto molto divertente e al tempo stesso più significativo dell’intera vicenda, però, sta nel fatto che alla fine anche le alte cariche istituzionali finiscono in qualche modo per credere alle narrazioni fuffa che ci vengono propinate. Se non che, una volta messi di fronte all’evidenza, non possono fare altro che ridimensionare il tutto e riderci sopra.
Teatrino a parte, il problema più grande qui ce l’abbiamo noi. Sì, perché mentre loro si danno dei “bla bla” a vicenda, noi paghiamo delle bollette sempre più salate anche a causa loro. E su questo, non ci sono Greta e Cingolani che tengano!