Il messaggio di Netanyahu è chiaro, la pazienza di Israele è ridotta al lumicino e Damasco deve assolutamente prendere provvedimenti prima che la situazione precipiti. Anche perché l’Iran, sempre lei, quella che al momento gioca su più tavoli, e non ha mai nascosto, almeno a parole, di voler incendiare il Medio Oriente e forse non vede l’ora di farlo, sul fronte delle petroliere rapite e del contrabbando di petrolio verso nazioni sotto embargo, si ritrova ora ad avere a che fare non solo con il Presidente USA Trump, ma anche con Boris Johnson, il nuovo Premier Britannico che non ha fama di essere un uomo molto paziente.
Per cui è possibile che dopo il cambio al numero 10 di Downing Street, potrebbe seguire anche il cambio missione e regole di ingaggio che dovranno seguire le navi della Royal Navy in navigazione verso lo stretto di Hormuz.
Michael Sfaradi, 24 luglio 2019
Cosa si nasconde dietro al sequestro della petroliera britannica