La situazione a livello internazionale è piuttosto delicata e anche un piccolo gesto può assumere importanza. Per questo motivo nelle ultime settimane non sono mancate le polemiche su Papa Francesco. Tra silenzi e scorciatoie, Bergoglio ha destato qualche critica per aver annullato l’incontro fissato con i parenti delle vittime di Hamas del 7 ottobre perché impegnato con il Sinodo. Ma il vero e proprio polverone s’è alzato nelle ultime ore, tra problemi di salute e guarigioni-lampo.
Ieri Papa Francesco ha ricevuto in udienza i rabbini europei ma è stato colpito da un problema di salute. “Buongiorno, saluto tutti voi e vi do il benvenuto. Grazie di questa visita, che a me piace tanto, ma succede che io non sto bene di salute e per questo preferisco non leggere il discorso ma darlo a voi e che voi lo portiate”, le parole di Bergoglio, parso molto affaticato. Una foto di Vatican News lo mostra davanti ai rabbini. Il direttore della sala stampa Matteo Bruni ha parlato di un po’ di raffreddore, ma nulla di preoccupante.
Un peccato, considerando il clima di crescente antisemitismo in Europa e negli Stati Uniti. L’udienza di ieri rappresentava un’occasione per ribadire il grande rapporto tra Bergoglio e il mondo ebraico. Sì alla stigmatizzazione di ogni tipo di guerra, ma anche una presa di posizione netta contro il ritorno di fiamma dell’odio contro gli ebrei. Ma i dubbi si moltiplicano se prendiamo in considerazione il resto della giornata di ieri.
Il video di Papa Francesco con i bambini qualche ora dopo aver annunciato di non stare bene di salute
Il lieve ma debilitante raffreddore del mattino è scomparso dopo poche ore, o almeno così sembra. Dopo la grande preoccupazione per le sue condizioni di salute, un enorme sospiro di salute. Sì, perché Bergoglio non solo non ha voluto annullare l’incontro successivo in agenda, tenendo regolarmente l’udienza prevista con l’associazione Piccola Casa della Misericordia di Gela, ma è apparso in buona forma. Ha letto regolarmente il discorso preparato e poi, a braccio, ha elogiato il vescovo di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana. E ancora, il pontefice si è presentato regolarmente all’incontro con i bambini di tutto il mondo organizzato dal padre francescano Enzo Fortunato: anche in questo caso in ottima forma, basti pensare alle tante domande poste dai bambini.
Una ripresa ai limiti del miracoloso? Ma c’è anche chi ha posto l’accento sulle ambiguità del Papa. Anche Lucetta Scaraffia sull’edizione odierna della Stampa ha rimarcato l’atteggiamento enigmatico del religioso non solo su Israele, ma anche sull’Ucraina sugli altri conflitti ignorati, a partire da quello scatenato dagli azeri contro gli armeni. “A Francesco non piacciono le guerre, ma dietro questa affermazione, che oserei definire persino ovvia, sembra nascondersi ogni volta qualcosa d’altro: il rifiuto di esprimere un giudizio morale, di segnalare con chiarezza la differenza fra vittima e aggressore”, il suo j’accuse. Ma non solo: per Scaraffia viene addirittura da pensare che Bergoglio non sia sicuro che le vittime di un attacco improvviso e ingiustificato abbiano almeno il diritto di difendersi. E perché no, un po’ di indifferenza nei confronti dell’antisemitismo.