Articoli

Il gioco pericoloso della Nazionale turca - Seconda parte

Hakan Sukur, ex giocatore dell’Inter, non condivide il nazionalismo di Erdogan e non ha fatto nulla per nascondere le sue idee. Risultato? È in California perché in patria non è gradito: “La mia è una lotta per la giustizia, la democrazia, la libertà e la dignità umana – ha scritto anche lui su Twitter -. Non mi importa di quello che posso perdere se a vincere è l’umanità”. L’umanità vince solo se nessuno pensa, come un perfetto cretino, di essere il padrone del pallone. È questo un motivo in più per far disputare la prossima finale di Champions League il 30 maggio a Istambul come da programma. Il ministro italiano dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha chiesto all’Uefa di trovare un’altra sede per la finale. Forse, invece, è il caso di disputarla proprio a Istanbul: nulla più di una partita di calcio mostra che solo un cretino può credere di essere il padrone assoluto del pallone, del gioco, della vita.

Giancristiano Desiderio, 15 ottobre 2019

PaginaPrecedente
PaginaSuccessiva