Commenti all'articolo “Il giovane Holden” di Salinger, un romanzo sopravvalutato
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Andrea Salvadore
18 Gennaio 2019, 22:30 22:30
A questo proposito ritengo che una adolescenza non superata é evidente anche nei maschi adulti italiani. Mi ricordo in particolare un seminario su petrolio in una connotata scuola di Ginevra, in questo seminario vi erano rappresentanti di molte grandi compagnie petrliere e in particolare mi colpí il comportamento dei rappresentanti di ENI. Non si mischiavani con gli altri e parlavano tra di loro sempre di tre cose: vestiti, magiare e donne sulle quali sospettai l’esercizio di una ferile fantasia.Mi ricordarono i miei compagni di liceo. Infine questo risorgere di stupri non é altro che il realizzare da adulto le fantasie dell’adolescenza.
Valter
18 Gennaio 2019, 17:53 17:53
Quanto a romanzi nordamericani sopravvalutati mi permetterei di segnalare “On the road” di Jack Kerouac e “Oggi si vola” di William Faulkner, opere semplicemente insulse. Per non dire di alcuni romanzi di Hemingway in cui sembra che le vicende abbiano l’ unico significato di far riflettere sulla carta dei vini di un ristorante.
Orlo
18 Gennaio 2019, 14:04 14:04
Pardon!
…Intendevo “su L’INUTILITÀ del Giovane Holden”…
Orlo
18 Gennaio 2019, 14:02 14:02
Buongiorno,caro Serino. È sempre un piacere leggere le tue recensioni,anche se oggi,sull’utilità del “Giovane Holden”(The catcher in the rye)mi trovi in disaccordo. Intendiamoci,se lo leggiamo come lo intendi tu e la stragrande maggioranza di chi lo ha affrontato,la tua disamina trova i suoi appigli. Ma,ovviamente secondo me,il libro nn parla di ribellione borghese,ma si inerpica nella spiegazione situazionista della vita nel suo svolgimento integrale. Ci sono molti richiami(il più famoso è quello sullo svernare delle anitre del central park)che si potrebbero definire “i ricordi”. Nelle diverse fasi della vita ci sono delle domande ricorrenti che in base al momento che ci si presentano ci illuminano o ci rabbuiano,benché siano sempre le stesse. Esse nn cambiano,siamo noi che siamo cambiati? Ci ricordano la nostra umanità,il nostro crescere che nn sempre si associa a quando “le domande” ci bussarono anni addietro con il loro,passato,carico di illusioni o disillusioni Io ci vedo un tomo di filosofia “per le masse” nel libro di Salinger. Un ottimo libro,a mio parere. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi di “Siddharta”,visto che stiamo sui capisaldi della,cosidetta, letteratura di formazione. Esso viene definito filosofico,mentre io ci ho trovato il nullismo che fa apprezzare oggi,un Houellebecq. Comunque è sempre un piacere leggere i tuoi scritti. Ps Mi riprometto di leggere il tuo “Quando cadono le stelle”. Una mia amica saputo… Leggi il resto »
A questo proposito ritengo che una adolescenza non superata é evidente anche nei maschi adulti italiani. Mi ricordo in particolare un seminario su petrolio in una connotata scuola di Ginevra, in questo seminario vi erano rappresentanti di molte grandi compagnie petrliere e in particolare mi colpí il comportamento dei rappresentanti di ENI. Non si mischiavani con gli altri e parlavano tra di loro sempre di tre cose: vestiti, magiare e donne sulle quali sospettai l’esercizio di una ferile fantasia.Mi ricordarono i miei compagni di liceo. Infine questo risorgere di stupri non é altro che il realizzare da adulto le fantasie dell’adolescenza.
Quanto a romanzi nordamericani sopravvalutati mi permetterei di segnalare “On the road” di Jack Kerouac e “Oggi si vola” di William Faulkner, opere semplicemente insulse. Per non dire di alcuni romanzi di Hemingway in cui sembra che le vicende abbiano l’ unico significato di far riflettere sulla carta dei vini di un ristorante.
Pardon!
…Intendevo “su L’INUTILITÀ del Giovane Holden”…
Buongiorno,caro Serino. È sempre un piacere leggere le tue recensioni,anche se oggi,sull’utilità del “Giovane Holden”(The catcher in the rye)mi trovi in disaccordo. Intendiamoci,se lo leggiamo come lo intendi tu e la stragrande maggioranza di chi lo ha affrontato,la tua disamina trova i suoi appigli. Ma,ovviamente secondo me,il libro nn parla di ribellione borghese,ma si inerpica nella spiegazione situazionista della vita nel suo svolgimento integrale. Ci sono molti richiami(il più famoso è quello sullo svernare delle anitre del central park)che si potrebbero definire “i ricordi”. Nelle diverse fasi della vita ci sono delle domande ricorrenti che in base al momento che ci si presentano ci illuminano o ci rabbuiano,benché siano sempre le stesse. Esse nn cambiano,siamo noi che siamo cambiati? Ci ricordano la nostra umanità,il nostro crescere che nn sempre si associa a quando “le domande” ci bussarono anni addietro con il loro,passato,carico di illusioni o disillusioni Io ci vedo un tomo di filosofia “per le masse” nel libro di Salinger. Un ottimo libro,a mio parere. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi di “Siddharta”,visto che stiamo sui capisaldi della,cosidetta, letteratura di formazione. Esso viene definito filosofico,mentre io ci ho trovato il nullismo che fa apprezzare oggi,un Houellebecq. Comunque è sempre un piacere leggere i tuoi scritti. Ps Mi riprometto di leggere il tuo “Quando cadono le stelle”. Una mia amica saputo… Leggi il resto »