In questi giorni il governo giallorosso sta soffiando la sua prima candelina, tra tensioni e incertezze sul futuro. È passato solo un anno da quando i ministri fecero il giuramento, ma senza dubbio la loro impronta l’hanno lasciata, e sicuramente non in positivo. Ripercorriamo quindi in pillole la loro storia.
1. Questo governo è nato tradendo anni di storia e di principi dei 5 stelle, tra cui l’essere anti-casta, contro le alleanze e nemico giurato del Pd, con cui in passato avevano avuto numerosi litigi in diverse sedi; è nato perché si impedisse di andare a votare, presentando come scusa l’evitare l’ingresso al governo di Salvini, giudicato dagli avversari semplicemente affamato di potere e inebriato dal troppo mojito bevuto in vacanza, e anche perché bisognava evitare una potenziale crisi economica che avrebbe portato ad esempio all’aumento dell’Iva o alla Patrimoniale; è nato quindi dalla fusione inaspettata di M5s e Pd, cui si aggiungono Liberi e Uguali e Matteo Renzi, mai votato da nessuno, ma che, grazie alla nascita di Italia Viva, che in Parlamento raccoglie buona fetta di parlamentari del Pd, assume un ruolo decisivo all’interno della maggioranza.
2. È composto da ministri incompetenti, ben lontani dalla realtà e solo vicini agli interessi di partito. Vediamoli da vicino: la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, ha prima deciso di introdurre il plexiglas nelle aule, poi di mettere le mascherine ai bambini, poi ha inventato i banchi a rotelle, e ancora ad oggi, a ormai a pochi giorni dagli inizi della scuola, non sa forse neanche lei come rientreranno i ragazzi in classe; il ministro agli affari regionali Francesco Boccia, durante gli inizi della fase 2, propose gli assistenti civici, organi di sicurezza che avrebbero girato le città senza alcun riconoscimento ufficiale a far rispettare le norme ai cittadini (fortunatamente persino i suoi colleghi si accorsero che questa era una cavolata pazzesca); la ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova ha decretato la sanatoria per 600 mila immigrati clandestini, con cui finalmente essi sarebbero diventati lavoratori regolari ufficialmente riconosciuti dallo stato, una proposta giusta ma che lascia per strada milioni di cittadini italiani o senza lavoro o a casa con il reddito di cittadinanza; il ministro dell’economia Roberto Gualtieri è un pupazzo mandato dall’Europa: basti pensare che nel 2007 è stato il relatore per la modifica all’articolo 136 del trattato di Lisbona che introduceva il Mes (ecco perché piace tanto alla sinistra); la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese non continua con la linea dura di Salvini sull’immigrazione e, nonostante siano ancora validi i decreti di Salvini, politici e navi Ong fanno finta di niente (d’altronde la legge è un’opinione se viene scritta dai tuoi avversari).
3. Propone in difesa dell’ambiente di tassare merendine bevande zuccherate e in generale tutte le cose di plastica, facendo così gravare sulle tasche dei cittadini un problema che in verità, dati alla mano, dipende da loro solo in minima parte rispetto ad altri fattori come l’inquinamento industriale o altre piaghe del paese come le numerose discariche abusive sparse da nord a sud, cause spesso di incendi molto gravi.
4. Contro la pandemia, emana il coprifuoco militare a tutti i cittadini italiani dall’8 marzo al 4 maggio, salvo pochissime eccezioni. Il risultato è una crisi senza precedenti: migliaia di posti di lavoro sono andati perduti, la povertà è aumentata drasticamente e il Pil è calato addirittura del 17%. Che sia servito a qualcosa o meno non si può dire con certezza, ma i fatti raccontano che noi italiani vantiamo (si fa per dire) ben 35 mila morti e una mortalità in rapporto ai casi totali del 15%, tra le più alte al mondo, mentre altri paesi che non hanno mai chiuso niente come la Bielorussia o la Svezia o alcuni stati degli Usa, hanno tutt’oggi un tasso di letalità molto inferiore e molti meno casi complessivi registrati rispetto all’Italia.
5. È curioso infine come Conte, che si definisce a capo di un governo onesto al servizio del cittadino e della salute pubblica, da qualche mese, grazie allo stato di emergenza predisposto in occasione della pandemia, regola da solo la vita di 60 milioni di persone con i suoi Dpcm, non consulta più i partiti di opposizione ma solo consiglieri ossequiosi, come i vari membri delle task force, mai votate da nessuno. Zingaretti, il segretario del Pd, per difendere questo stato di cose, dichiara alla festa dell’Unità che, se avesse governato Salvini, si sarebbero ritrovati come il Brasile con le fosse comuni in spiaggia.
Questo è in sintesi un governo che è nato per evitare dittature, autoritarismi, e che in un anno lascia il potere in mano a uno solo, circondato da tecnici mai votati; è nato per evitare crisi economiche, e ci lascia con il Pil a -17%. Questo è il bilancio dopo il primo anno, e con questi risultati si può ritenere, senza timore di esagerare, il governo giallorosso uno dei peggiori della storia.
Matteo Semino, 5 settembre 2020