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Il governo Conte e l’effetto palla di neve - Seconda parte

Il balletto di Buffagni sulle nomine è stato talmente sgraziato che, incredibilmente, nessuno è riuscito a rintracciare in tempo per avere il necessario consenso formale Paola Lucarelli, una protetta segnalata dal Presidente Conte, come lui docente a Firenze, che doveva essere spedita in Fincantieri, così da permettere all’armata rosa attorno al mite Tria di inserire in extremis una loro favorita in quel CDA.

Davanti al susseguirsi di continue gaffe, che senso ha per Salvini continuare a tenere aperto questo circo Barnum che ci rende sempre più ridicoli davanti al mondo con Usa e Francia ormai sul piede di guerra ? Più tira la corda, più i 5 Stelle si sfarinano. È questo il disegno macchiavellico del Capitano? Con il rischio che anziché spaccarsi i grillini si spacchi la Lega. Un gioco al massacro ai danni di tutti i cittadini, altro che “Prima gli italiani”.

Ecco che torna attuale l’effetto palla di neve di Ciampi, oppure, ancora più grave, quello che a Salvini ha ricordato, Paolo Mieli, su qualche schizzo di fango in agguato. Detto da lui, che nel 1994 pubblicò un avviso a comparire a Berlusconi durante il summit di Napoli sulla corruzione, non c’è da stare tranquilli continuando ad avallare questa sgangherata compagnia di giro. A partire dal 20marzo quando il Senato dovrà votare sulla richiesta di processo a Salvini per il caso Diciotti.

Luigi Bisignani, Il Tempo 10 marzo 2019

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