Nell’intervento articolato di Draghi non sono mancate le critiche ai sussidi e un appello in favore delle politiche giovanili: «In questo susseguirsi di crisi i sussidi sono una prima forma di vicinanza della società e coloro che sono più colpiti. I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire. Ai giovani bisogna però dare di più. I sussidi finiranno e se non si è fatto niente resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri».
Poi un’invocazione alla politica economica, dalla quale «ci si aspetta che non aggiunga incertezza a quella provocata dalla pandemia e dal cambiamento. Altrimenti finiremo per essere controllati dall’incertezza invece di esser noi a controllarla. Perderemmo la strada». Importante il riferimento al debito lievitato con la pandemia che «dovrà essere ripagato principalmente dai giovani di oggi» e privare questi ultimi del futuro «è una delle forme più gravi di diseguaglianza», ha ammonito.
Andrea Amata, 20 agosto 2020