Il governo Draghi inciampa sui bonus

Anche l’ex banchiere preferisce l’assistenzialismo dei bonus al buon senso liberale

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Pesce o canna da pesca? Il dilemma attribuito a Confucio si traduce più o meno così: “Date a un uomo un pesce e mangerà un giorno. Insegnategli a pescare e mangerà tutta la vita”. Il buon senso liberale dovrebbe indurre a distribuire molte canne da pesca, l’assistenzialismo preferisce consegnare pesci. Ovviamente la seconda opzione è più adeguata a chi insegue il consenso a breve termine. Finché c’è pesce. Roba da politici. Italiani. Invece di suggerire le strade per favorire l’accesso alla ricchezza, incentivando il lavoro e la libertà di impresa, si è consolidata anche nel Governo Draghi la filosofia del bonus. Una vera “bonus mania”. Un po’ come gli incentivi alla rottamazione delle auto, di qualche tempo fa, ma in maniera più sistematica. Una volta i lobbisti dell’automotive affondavano le loro richieste nel burro della politica nazionale. Oggi si sono moltiplicati i mercati e le aree di influenza. Ma moltiplicando i privilegi non si raggiunge l’equità. Si è solo liberalizzata la caccia all’influenza.

Draghi e i mille bonus italiani

L’ideale oggi è operare nel mondo dell’edilizia e della casa in generale. Con la manovra arriverà la proroga dei bonus per ristrutturazioni edilizie, riqualificazione energetica, mobili, sisma, verde. Hai meno di 36 anni? C’è il “bonus prima casa under 36”, consiste nella cancellazione delle imposte ipotecarie, catastali e di registro e nella concessione di un credito d’imposta in caso di acquisto soggetto a Iva. Vuoi fare lavori antisismici? C’è il “sismabonus”, il valore cambia a seconda del tipo di edificio e della zona sismica in cui si trova l’immobile su cui intervenire, e può arrivare fino all’85% della spesa totale, da ripartire in cinque quote annuali di pari importo.

Dal superbonus al bonus verde

Va sempre più di moda il risparmio energetico, ed ecco l’”ecobonus”. L’agevolazione comprende tutti i lavori per il miglioramento energetico della casa, con uno sconto del 65% (che in alcuni casi sale al 75%). Vi rientrano sia i costi per le operazioni relative agli interventi di risparmio energetico che quelle per le prestazioni professionali. Ovviamente senza dimenticare il “superbonus 110%”, applicabile ai lavori di efficientamento energetico, realizzazione cappotto termico, installazione impianti fotovoltaici, strutture per ricarica di veicoli elettrici.

Preferisci soltanto ripulire la facciata del tuo condominio? C’è il “bonus facciate”, uno dei pochi che forse rischia di non essere prorogato. Ma in compenso si può rifare l’arredamento, con il “bonus mobili” e magari le rubinetterie del bagno con il “bonus idraulico”. Ricordati di cambiare la caldaia, ovviamente con il “bonus caldaie”. E visto che siamo in fase di riorganizzazione delle frequenze, in vista del 5G, ecco il “bonus tv” per cambiare il tuo apparecchio televisivo, o solo il decoder.

Non vorrai non mettere mani al giardino condominiale (e magari all’arredo floreale del tuo terrazzo)? Poteva mancare il “bonus verde”? Ma non vale per le manutenzioni ordinarie, chissà perché. Bonus vacanze o bonus terme rischiano di scadere a fine anno, proprio quando il turismo (non solo termale) è ancora sotto scacco del Covid. Potrebbero essere rifinanziati.

Ma c’è anche il bonus patente, il bonus docenti, il bonus nido. E il bonus bancomat: archiviato il cashback, il governo Draghi introduce il bonus bancomat 2022. Un’agevolazione per professionisti e commercianti che potrà arrivare fino a 480 euro. Il bonus consiste in un credito d’imposta per l’acquisto, affitto e utilizzo del Pos. Per richiederlo è necessario rivolgersi al proprio commercialista entro il 30 giugno 2022.

Ecco la parola magica: commercialista. In questa giungla di bonus serve un commercialista che sappia distinguere il bonus che richiede Isee e quello che vale per tutti, quello facilmente aggredibile da quello cui serve una intermediazione. Ogni bonus una categoria produttiva premiata. La politica sembra tornare alle primitive logiche del baratto: un vantaggio un voto.

Invece di promuovere l’economia nel suo complesso, invece di favorire la crescita della ricchezza di tutti – favorendo il lavoro e abbassando la pressione fiscale generale – siamo piombati nel Far West dei favori e dei privilegi. La Legge di Bilancio ritorna a essere la diligenza da assaltare, cercando di strappare una norma di favore. La “bonus mania” distribuisce occasioni selezionate, in base al lobbista più efficiente e al gruppo parlamentare (e di governo) più sensibile a questa o a quella lobby.

Nel migliore dei casi è assistenzialismo paternalista, dove lo Stato sceglie e orienta, al posto della libertà del cittadino, dove e come indirizzare la spesa individuale. Nel peggiore dei casi è solo marchettificio di sempiterna memoria.

Antonio Mastrapasqua, 21 dicembre 2021

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